Cartello nel trasporto aereo delle merci, la Corte Ue conferma ammende per 169 milioni di euro

La Corte Ue ha confermato le ammende della Commissione per un importo complessivo di 169 milioni a varie società del settore del trasporto aereo internazionale di merci per la “loro partecipazione, nel corso di periodi compresi tra il 2002 e il 2007, a diversi accordi e pratiche concordate sul mercato”. I servizi coinvolti nel cartello consistevano “nell’organizzazione del trasporto di beni e potevano includere anche attività realizzate a nome dei clienti in funzione delle loro necessità, quali lo sdoganamento, lo stoccaggio ovvero servizi di assistenza a terra”, spiega una nota della Corte.

Nell decisione del 28 marzo 2012, la Commissione “ha ritenuto che i comportamenti anticoncorrenziali delle società che si sono accordate per la creazione di vari meccanismi di tariffazione e maggiorazioni dessero luogo a quattro intese distinte”. Varie società coinvolte hanno chiesto al Tribunale dell’Unione europea di annullare la decisione della Commissione o di ridurre le ammende, ma con le sentenze del 29 febbraio 2016 il Tribunale ha confermato l’importo delle ammende inflitte alle società Kühne + Nagel International, Schenker, Deutsche Bahn e a., Panalpina World Transport (Holding), Ceva Freight (UK) ed EGL 3. “Tali società, ad eccezione della Ceva Freight (UK) e della EGL, hanno adito la Corte di giustizia per far annullare le sentenze del Tribunale”, si legge nella nota, e con le sentenze del 1° febbraio la Corte ha rigettato “l’insieme degli argomenti addotti dalle suddette società” e confermato l’importo delle ammende inflitte. La Corte dichiara, “in particolare, che il Tribunale ha correttamente statuito che è appropriato fondare il calcolo dell’importo delle ammende sul valore delle vendite relative ai servizi di trasporto di merci in quanto lotto di servizi sulle tratte commerciali interessate”.

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