Chi chiede il voto cosa farà per l’autotrasporto? I partiti lo dicano prima d’andare ai seggi

Il mondo dell’autotrasporto ha avuto modo di sottolineare più volte, in particolar modo attraverso Conftrasporto, l’importanza delle prossime elezioni politiche. Un voto che può rappresentare una svolta, ma allo stesso tempo una disastrosa frenata, perché in gioco c’è futuro del Paese e perché mai come oggi alla guida del Paese è vitato avere politici non adeguatamente preparati ad affrontare un momento economico particolarmente delicato, a confrontarsi con la situazione politica di altre nazioni. Per questo occorre tenere altissima l’attenzione sul alcuni temi che dovranno essere oggetto di scelte determinanti da parte del prossimo Esecutivo. Temi sui quali Conftrasporto attende precise risposte dalle diverse forze politiche così da poter informare adeguatamente tutti gli operatori del settore. Quali sono gli argomenti prioritari? Iniziamo con due (nelle prossime settimane ne affronteremo altri): il Corridoio del Brennero e il disastro Motorizzazioni civili. Il primo: il 5 febbraio si terrà a Monaco, in occasione del vertice sulla questione dei trasporti lungo l’asse del Brennero con i ministri dei Trasporti europei, un incontro importante per l’Italia, che avrà come tema di fondo la possibilità di contingentare il trasporto su gomma al valico. L’obiettivo al quale sembrano mirare gli austriaci non riguarda solo l’introduzione del previsto sovra pedaggio per finanziare il traforo, come deciso dalla Comunità europea: celato dietro le quinte potrebbe esserci il progetto di reintrodurre una sorta di contingentamento su un corridoio che consente di collegare l’Italia con i Paesi nordeuropei. Conftrasporto ha criticato, a mezzo stampa, l’ipotesi chiedendo al ministro alle Infrastrutture e ai trasporti Graziano Delrio di intervenire in prima persona per opporsi alla proposta. Quello della libera circolazione delle merci è un tema che gioca un ruolo pesantissimo sull’intera economia italiana e non solo sull’attività di trasporto. Nel documento inviato a tutte le forze politiche questo aspetto è sottolineato con grande determinazione. È opportuno conoscere le intenzioni di ogni schieramento per esprimere un voto consapevole. Secondo tema caldissimo, la funzionalità degli uffici territoriali del ministero: le disfunzioni degli uffici delle Motorizzazioni civili sono una delle gravi carenze fatte ricadere sulla categoria. Le imprese, soprattutto quelle che operano all’estero, sono penalizzate dalle mancate revisioni che non sono effettuate per l’assenza di personale tecnico. In province che “trainano” l’economia italiana occorrono sette mesi per una revisione. Era stata annunciata l’assunzione di 300 ingegneri e tecnici ma l’iniziativa è stata bloccata dal ministero dell’Economia, nonostante le risorse necessarie ci fossero già nei capitoli di bilancio del dicastero dei Trasporti. Una scelta miope che sta danneggiando gli operatori. Questo deve finire. Conftrasporto propone di terziarizzare il servizio, fornendo le opportune garanzie di sicurezza. Ostacolare l’attività delle imprese significa far perdere delle opportunità alle stesse e al Paese ed è incredibile che molti sembrino non comprendere come il tema del trasporto e della logistica debba essere affrontato sapendo che è uno degli asset vincenti per la nostra economia. Il futuro Governo come intende comportarsi nel merito? I due grandi temi individuati (ma ce ne sarebbero altri) richiedono risposte concrete prima dell’apertura dei seggi. Il contingentamento proposto dalla vicina Austria deve essere ricollocato nei principi del documento europeo  denominato Road Alliance (voluto per promuovere una politica integrata per la tutela dei diritti sociali dei lavoratori e della sicurezza stradale) così come la funzionalità degli uffici territoriali. La politica, se limitata a un dibattito ideologico, ha il solo effetto di allontanare la gente dal voto.

Paolo Uggé, presidente Conftrasporto e vicepresidente Confcommercio

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