Incidenti stradali più gravi di sempre: quelli con coinvolti pullman hanno fatto vere stragi

La cronaca più recente ci ha raccontato del terribile incidente sulla A21, che è costato la vita a sei persone, e del pullman precipitato da una scogliera in Perù (i morti sono stati 48). Ultimi casi di una storia, quella degli incidenti stradali, che ha provocato troppe lacrime. Come quelle che hanno versato i famigliari e gli amici delle 13 studentesse morte in Catalogna il 20 marzo 2016: sette di loro erano italiane. Ragazze del programma Erasmus che viaggiavano a bordo di un pullman finito fuori strada mentre tornava a Barcellona dalla festa dei fuochi, la Fiesta de las Fallas, di Valencia. 

Qualche mese prima, il 25 ottobre 2015, persero la vita 43 persone a Puisseguin, vicino Bordeaux, a causa di un incidente tra un pullman e un camion che trasportava legna. Dopo lo scontro, scoppiò un incendio e l’autista del bus, sopravvissuto, riuscì con il suo comportamento eroico a salvare alcune persone. Tra le vittime, quasi tutte pensionati in escursione, anche un bambino di 13 anni, figlio del conducente del camion. In Francia viene considerato l’incidente più grave degli ultimi 30 anni. Le tragedie che coinvolgono chi viaggia in autobus non conoscono confini. Nel 2014, in Spagna sono morte 14 persone che si trovavano a bordo di un bus di ritorno a Madrid dopo un pellegrinaggio, in Germania ci sono state 10 vittime nello scontro nei pressi di Dresda tra due autobus polacchi e uno ucraino, in Turchia sono morte altre 21 persone. Tornando in Italia, il 2013, è stato segnato dal terribile incidente di Monteforte Irpino, in provincia di Avellino: un pullman diretto a Pietralcina cadde da un viadotto alto quasi 30 metri sull’autostrada A16. I morti furono 38. Il 13 marzo 2012 sull’autostrada svizzera A9, forse a causa di un malore dell’autista o di un colpo di sonno, un pullman di bambini belgi di ritorno da una settimana bianca si schiantò nel tunnel di Sierre: i morti furono 28, tra cui 22 bambini tra i 12 e i 13 anni. Nel 2010, dodici persone morirono in Germania in un incidente sulla A10 a sud di Berlino, e altre 43 persero la vita in Ucraina nello scontro tra una locomotiva e un autobus. Nel 2003, a maggio, un pullman a due piani carico di turisti tedeschi diretti in Spagna uscì di strada sull’autostrada A6 nella zona di Lione provocando la morte di 28 persone e qualche giorno prima, in Ungheria, un treno travolse un autobus sempre di turisti tedeschi che non si era fermato a un passaggio a livello: i morti furono 35. In Portogallo non si può dimenticare la tragedia del ponte sul fiume Douro che crollò di colpo il 5 marzo 2001 facendo precipitare un autobus e due auto e provocando la morte di ben 67 persone. Tre settimane più tardi, sempre in Portogallo, un bus finì in un burrone, spezzando altre 11 vite. Un discorso a parte merita la tragedia di Beaune, in Francia. Il 31 luglio 1982, all’una e mezzo di notte, sotto la pioggia, due pullman che viaggiano a oltre 130 chilometri orari vennero coinvolti in un incidente con altre sei auto. Un mezzo prese fuoco: i morti furono 53, di cui 44 bambini e adolescenti tra i 5 e i 17 anni. Dopo quell’incidente il ministro dei Trasporti francese, Charles Fiterman, decise di introdurre alcune misure per incrementare la sicurezza stradale, come la diminuzione della la velocità massima consentita agli autobus e il limite massimo di 110 chilometri orari per tutti in caso di pioggia.

Testo realizzato da Baskerville (www.baskervillecomunicazione.it) per stradafacendo.tgcom24.it

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