Sciopero trasporti, i sindacalisti danno i numeri. “Protesta di massa? Nessuno se n’è accorto”

Sulle manifestazioni di protesta, si sa, i numeri in Italia sono spesso relativi, magari con lo stesso sciopero capace di coinvolgere “folle oceaniche” secondo alcune fonti (per esempio i sindacati) oppure appena “quattro gatti” secondo altre (per esempio i rappresentanti delle forze dell’ordine). Numeri spesso poco credibili. Addirittura del tutto incredibili, al limite dell’invenzione frutto della più fervida fantasia, appaiono agli stessi operatori  del settore quelli annunciati dai rappresentanti della Filt Cgil in merito al primo dei tre giorni di stop che riguarda l’autotrasporto di carburante, medicinali, prodotti alimentari di prima necessità e animali vivi e che proseguirà il 30 ed il 31 ottobre nella logistica e nella spedizioni delle merci. “Adesioni che vanno dall’80 per cento fino a raggiungere, salvaguardando i servizi minimi essenziali previsti per legge, la totalità dell’astensione dal lavoro”, si legge in una nota della Filt Cgil immediatamente “smentita” nientemeno che dalla principale federazione dell’autotrasporto, la Fai, che per voce del segretario nazionale Andrea Manfron ha etichettato queste dichiarazioni come “assolutamente sorprendenti”.”Non possiamo che provare sorpresa nel leggere le dichiarazioni rilasciate da esponenti della Filt Cgil sul fantomatico successo dello sciopero odierno dell’autotrasporto”, afferma Andrea Manfron, “visto che a seguito di verifiche sul territorio, compiute per una doverosa ricostruzione della realtà, non possiamo non riscontrare come i disagi siano stati addirittura impercettibili. Le aziende hanno lavorato normalmente e la distribuzione delle merci non ha subito praticamente alcun impatto. Il traffico lungo le strade e autostrade dei mezzi pesanti ne é una chiara testimonianza”.In altre parole, il sospetto è che, almeno in alcune aree, i sindacati abbiano letteralmente “dato i numeri”. Con l’aggravante, sempre secondo il neo segretario di Fai Conftrasporto, di dare informazioni che, così come i numeri, non corrisponderebbero affatto alla verità. “Corre l’obbligo di porre chiarezza su alcune bugie che vengono raccontate da alcuni sindacati: da parte datoriale non sono infatti mai e proprio mai stati messi in discussione diritti gia’ acquisiti contrattualmente. La ventilata perdita della 14esima, oggi riconosciuta ai lavoratori, sembra ha tutta l’aria di essere solo ed esclusivamente un mezzuccio che il sindacato utilizza per garantirsi un seguito allo sciopero”.

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