La firma “dimenticata” dall’Inps, un peso in più di cui le imprese di trasporto devono farsi carico

Si scrive ” decontribuzione degli oneri per le imprese di autotrasporto che effettuano trasporti internazionali”; si legge “ennesima dimostrazione che la burocrazia è un cancro che continua a divorare l’Italia, mettendo ostacoli su ostacoli sul percorso di chi chiede semplicemente di poter lavorare e di poterlo fare risultando competitivo, senza essere frenato da un impressionante quanto vergognoso carico di scartoffie. Con l’aggravante che queste carte vanno compilate immediatamente da parte di chi lavora, mentre possono rimanere abbandonate senza neppure uno scarabocchio se a doverlo mettere è un rappresentante della pubblica amministrazione pubblica”. L’ennesimo, intollerabile esempio di malaburocrazia  denunciato da  Sergio Piardi, Antonio Petrogalli e Giuseppina Mussetola, rispettivamente presidente, past president e segretaria generale di Fai Brescia, che in vista dell’assemblea generale dell’autotrasporto del territorio in programma domenica nella sala conferenze UBI Banca “Corrado Faissola” di Brescia, in  piazza monsignor Almici, 1, hanno voluto annunciare uno degli argomenti sui quali punteranno l’indice accusatore: la possibilità di usufruire di sgravi per gli autisti che effettuano viaggi internazionali e che trascorrano per lavoro 100 giorni o più all’estero. “Una pratica già approvata dai ministeri dei Trasporti, dell’Economia e del Lavoro ma che a tutt’oggi, dopo due anni di attese e denunce, continua ad avere solo ed esclusivamente il valore di carta straccia. Il motivo: manca una firma, quella dei responsabili dell’Inps…”. 

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