“Se i noleggiatori di auto con conducente fanno il lavoro dei tassisti devono rispettare le regole dei tassisti. Se invece fanno un’altra cosa, si tratta di capire che cosa fanno di diverso. In ogni caso, non sono d’accordo che la mattina uno si metta un cappellino in testa, prenda la sua macchina e dica che fa un lavoro che e’ regolato. Perche’ altrimenti si distorce l’idea di servizio”. Ad afermarlo è stato il ministro dello Sviluppo economico Carlo Calenda intervenendo all’assemblea generale di Confcommercio. Un messaggio che assume una particolare rilevanza nel “caso Uber” il colosso americano deciso a conquistare il monopolio del trasporto passeggeri nelle grandi città attraverso una semplice applicazione sul “telefonino”.
particolare pèerso
Da sempre il servizio di ncc (noleggio con conducente) è regolato allo stesso modo del taxi. Bisogna essere in possesso del cap (certificato avviamento professionale) e essere titolari di una licenza. Per vari motivi la licenza di noleggio costa quasi nulla rispetto a una licenza di taxi e questo porta la categoria dei tassisti a essere una vera e propria lobby. Se vuoi lavorare devi pagare profumatamente la licenza, in caso contrario vai a fare il noleggiatore. Purtroppo da un po di tempo le cose sono letteralmente cambiate e la lobby si sta letteralmente sgretolando, aprendo nuovi orizzonti di lavoro ad altre persone. Giustamente tutto dovrà essere fatto, seguendo le regole per essere dei seri professionisti, ma allo stesso tempo si apriranno molte più opportunità di lavoro. In un mondo che guarda sempre avanti è assurdo che una persona in giro per lavoro, aspetti alla stazione trenta minuti per salire su un taxi. Ci lamentiamo per le lobby e per la pubblica amministrazione, ma non facciamo nulla per cambiare. E anche nel caso dei taxi, la politica gioca un ruolo fondamentale. Una riserva di voti in campagna elettorale. Buona giornata. Cordialmente.