Mobilità pulita in Europa? Le scelte dell’Ue in realtà lasciano ancora troppe regole “sporche”

“L’Unione europea ha compiuto un passo falso in materia di dumping sociale nel trasporto su strada nel vecchio continente. Parola dei responsabili di Filt Cgil nazionale secondo i quali alcune delle nuove misure proposte dalla Commissione europea nel pacchetto ‘Mobilità pulita’ per combattere il lavoro nero, non andrebbero nella direzione giusta. “Condividiamo e rilanciamo le preoccupazioni espresse dal sindacato europeo dei Trasporti Etf con particolare riferimento all’allungamento per gli autisti del periodo di riferimento, da 2 a 4 settimane, per il calcolo del tempo di guida e di riposo che porterebbe alla concentrazione della guida nelle prime tre settimane del mese”, spiegano i responsabili di Filt. “Questa ulteriore flessibilità dei tempi di guida, concessa alle imprese, andrebbe, qualora si realizzasse, a scapito della sicurezza stradale e dei conducenti”. Come “riparare” agli errori? “Occorre aprire un confronto vero con le parti sociali per affermare invece modifiche che realmente intervengano in maniera positiva sia sulla sicurezza sia sulle condizioni di vita e di lavoro del personale viaggiante. A partire da un’alternanza equilibrata tra i tempi di guida e di riposo, dall’obbligo di garantire per tutti condizioni ambientali e igienico sanitarie che realmente consentano il recupero psicofisico degli autisti, vietandone l’effettuazione in cabina, e infine dalla certezza di pari condizioni economiche e normative per le attività svolte nel medesimo Paese, a partire immediatamente dall’ingresso, al fine di combattere il dumping ela concorrenza sleale. Infine”, concludono i rappresentanti dei sindacati di settore, “bisogna incrementare i controlli e responsabilizzare le aziende, prevedendo sanzioni adeguate per quelle che adottano comportamenti illegali e minacciano i lavoratori”.

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