Polizze Rc auto in Internet? Occhio a questi siti: non hanno avuto l’autorizzazione a proporle

A volte conviene, in altri casi si rischia una colossale fregatura. Cercare la polizza Rc auto su internet può portare a risultati diversi. C’è chi risparmia, ma anche chi paga per niente. Ci sono siti, infatti, che propongono polizze, ma che in realtà non lo possono fare. Martedì mattina, l’Ivass, l’istituto per la vigilanza sulle assicurazioni, ha reso noto che è stata “segnalata la commercializzazione di polizze Rc auto, anche aventi durata temporanea, tramite il sito internet www.aronabroker.it”, sito “non riconducibile ad alcun intermediario assicurativo iscritto nel Registro Unico degli Intermediari assicurativi e riassicurativi”. Non è l’unico, visto che lunedì l’Ivass aveva segnalato un altro sito internet, www.assicurazionigf.it. 

“L’attività di intermediazione assicurativa svolta attraverso il sito www.assicurazionigf.it non è regolare”, ha spiegato l’Ivass. Il 18 maggio è stata la volta di www.agenziaferrero.com – in questo caso il sito si è presentato “come un’agenzia assicurativa plurimandataria e riporta i dati identificativi di un broker regolarmente iscritto nel Registro unico degli intermediari assicurativi, il quale ha dichiarato la propria totale estraneità alle attività svolte tramite il predetto sito internet – e il 12 maggio di www.assicurazionileoni.it. Cosa fare per non incorrere in spiacevoli inconvenienti? L’Ivass raccomanda di “adottare le opportune cautele nella sottoscrizione tramite internet di contratti assicurativi, soprattutto se di durata temporanea, verificando, prima della sottoscrizione dei contratti, che gli stessi siano emessi da imprese e tramite intermediari regolarmente autorizzati allo svolgimento dell’attività assicurativa e di intermediazione assicurativa, tramite la consultazione sul sito www.ivass.it”. L’Ivass ricorda che i siti web degli intermediari che esercitano l’attività di intermediazione tramite internet devono sempre indicare: i dati identificativi dell’intermediario; l’indirizzo della sede, il recapito telefonico, il numero di fax e l’indirizzo di posta elettronica; il numero e la data di iscrizione al Registro unico degli intermediari assicurativi e riassicurativi nonché l’indicazione che l’intermediario è soggetto al controllo dell’Ivass. Per gli intermediari dello Spazio Economico Europeo (See) abilitatati ad operare in Italia il sito web deve riportare, oltre ai dati identificativi e ai recapiti sopra indicati, l’indicazione dell’eventuale sede secondaria nonché la dichiarazione del possesso dell’abilitazione all’esercizio dell’attività in Italia con l’indicazione dell’Autorità di vigilanza dello Stato membro di origine. I siti web o i profili Facebook (o di altri social network) che non contengono le informazioni sopra riportate – ricorda l’Ivass – non sono conformi alla disciplina in tema di intermediazione assicurativa e espongono il consumatore al rischio di stipulazione di polizze contraffatte. I consumatori possono chiedere chiarimenti ed informazioni al Contact Center dell’Ivassal numero verde 800-486661 dal lunedì al venerdì dalle 8.30 alle 14.30.

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