Città a misura di bici? “Non bastano delle strisce per terra. Pensare prima a pedoni e ciclisti”

“Non basta dire che si disegnano delle strisce per terra per rendere ciclabile una città. Occorre avere un’idea complessiva, un piano delle direttrici principali tutte fruibili. Dobbiamo essere molto decisi e determinati nel dire che dentro le città c’è una gerarchia. Oggi c’è una gerarchia inversa: ancora oggi, e Roma ne è la dimostrazione, le auto comandano e gli altri si adattano. Nelle nostre città va invertita completamente la gerarchia: priorità a pedoni e ciclisti, e gli altri invece devono esser in secondo piano”. Lo ha detto il ministro alle Infrastrutture e ai Trasporti, Graziano Delrio, durante la presentazione del rapporto l’ABiCi realizzato da Legambiente sulla situazione dell’economia delle bici e sulla ciclabilità nelle città italiane.  

Bisogna “provare a tenere insieme la ciclabilità con le scelte sul  trasporto pubblico e dell’accessibilità alle città”, ha detto Delrio. “E anche su questo stiamo promuovendo una rivoluzione, con il finanziamento alle metropolitane e tranvie, e con il rinnovo dei mezzi rotabili. E i sindaci che  redigono i Piani urbani della mobilità, pensando alle proprie città come a organismi vivi, che hanno bisogno di cura e manutenzione, avranno più risorse”. Il ministro ha ricordato i passi compiuti dal governo per le infrastrutture nazionali di ciclabilità: “Due anni fa non c’era niente, oggi abbiamo 10 progetti per ciclovie nazionali finanziati”, ha detto. Si tratta, spiega una nota del Ministero, delle ciclovie Vento, del Sole, Grab, Acquedotto pugliese, del Garda, Trieste-Lignano Sabbiadoro-Venezia, Sarda, Magna Grecia (Basilicata, Calabria, Sicilia), Tirrenica, Adriatica. Le prime quattro previste nella Stabilità 2016, le successive nella manovra della Stabilità 2017.  “Abbiamo promosso una  operazione culturale importante, portare in consiglio dei ministri la decisione che le ciclovie nazionali hanno pari dignità rispetto alle altre infrastrutture, come autostrade e alta velocità. Con il Governo Renzi e ora il Governo Gentiloni questa scelta è una realtà ed è stato un salto culturale enorme per il Paese,  se si pensa che veniamo dalla logica delle Grandi opere e della Legge obiettivo. Nelle due leggi di stabilità 2016 e 2017 e, con l’allegato  del Mit al Def 2017,  che anticipa il nuovo piano generale dei trasporti, insieme alle altre strategie e opere prioritarie, ci sono le ciclovie e la ciclabilità. Un cambio di cultura che coglie una sensibilità già matura  nei cittadini e negli enti locali per l’investimento nella ciclabilità”.

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