Italiani al volante: bravi a parole, spericolati nei fatti. Rispettiamo il Codice della strada, anzi no

Promossi in teoria e bocciati nella pratica. A parole va tutto bene, ma poi, nei fatti, è tutta un’altra storia. Gli italiani dicono di rispettare il Codice della strada, ma scavando a fondo si scoprono continue infrazioni. È quanto emerge dall’indagine “Stetoscopio – Il sentire degli assicurati italiani”, promossa dalla compagnia assicurativa online Quixa sul tema della sicurezza sulle strade e condotta dall’istituto di ricerca Mps Evolving Marketing Research. In media oltre due terzi di guidatori (il 72 per cento) dichiarano di rispettare rigidamente tutte le norme stradali, ma indagando sui singoli comportamenti al volante “il castello di carte cade”. 

Già perché chiedendo “quali comportamenti contrari alle norme attuano alla guida, emerge che almeno la metà supera i limiti di velocità (51 per cento) o viaggia sul sedile posteriore senza allacciare la cintura (50 per cento)”, spiega una nota di Quixa. E non è finita qui: il 42 per cento non rispetta le distanze di sicurezza, il 41 confessa di non seguire sempre in maniera corretta le norme prescritte per trasportare i bambini, il 30 per cento parcheggia fuori dagli spazi consentiti. Il 23,5 per cento degli intervistati dichiara di usare il telefonino senza vivavoce o auricolare, una percentuale bassa rispetto a quello che purtroppo si vede normalmente sulle strade, il 23 per cento confessa di sorpassare dove non è consentito, mentre il 17 per cento viaggia senza cintura allacciata sui sedili anteriori. I più spericolati sono i maschi, soprattutto giovani. “Per tutte le violazioni alle norme, infatti, gli uomini fanno registrare maggiori percentuali: in particolare le differenze maggiori si riscontrano per il superamento dei limiti di velocità (lo ammette il 57 per cento degli uomini contro il 45 per cento delle donne) e per i sorpassi azzardati (26 contro 19 per cento)”, spiega Quixa. Le donne sono in testa soltanto per il minor uso delle cinture di sicurezza, sia davanti sia dietro. Rispetto ai più navigati, i giovani fino a 44 anni confessano di superare i limiti di velocità (56 per cento nella fascia 18-44 anni, 46 per cento tra i 45 e i 75), di non rispettare la distanza di sicurezza (47 per cento contro 38) e di usare scorrettamente lo smartphone (29,5 per cento contro 17,1). “Anche la geografia sembra cambiare i comportamenti al volante”, spiega Quixa. Al Nord, infatti, si esagera di più con la velocità, mentre al Centro e al Sud è più comune viaggiare senza cintura di sicurezza.

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