Gite in moto, non lasciate a casa la prudenza. Altro weekend di sangue sulle strade

Con le belle giornate si esce volentieri, si tirano fuori le moto dai garage, si fanno gite fuori porta. Ma una bella giornata, a volte, si può trasformare in una tragedia. Nei fine settimana gli incidenti che coinvolgono i motociclisti sono tantissimi e anche in questo weekend il sangue versato sulle strade è stato decisamente troppo. L’allarme, con un giusto richiamo alla prudenza, arriva dall’Asaps che sul proprio sito internet ha pubblicato un resoconto “assolutamente non completo”, dei gravi incidenti di questo fine settimana nei quali sono rimasti coinvolti i motociclisti. 

A Rivergaro, in provincia di Piacenza, è morto nello scontro con un’auto un motociclista lodigiano, Luca Ferrari, e a Cles (Trento) un automobilista di passaggio ha trovato senza vita a bordo strada un 15enne che si era schiantato con lo scooter. Michele Perlini, camionista 36enne di Novate, ha perso la vita nel Varesotto e nelle Marche un centauro è morto nello scontro contro il guardrail. Una lista nera lunghissima (clicca qui per leggere il resoconto) che merita continua attenzione. L’appello dell’Asaps ai motociclisti è di rendersi “visibili anche con giubbetti e caschi retroriflettenti, anche di giorno anche col sole”. Oltre a tanta, tanta prudenza.

2 risposte a “Gite in moto, non lasciate a casa la prudenza. Altro weekend di sangue sulle strade

  1. Per carità gli automobilisti potranno avere tante colpe, ma quanto sono indisciplinati e centauri molti dei motoclisti che muoiono? Non conoscono regole e la spericolatezza è il modo di vivere la moto, ripeto non per tutti, ma per molti. Perchè i controlli non vengono fatti oltre che alle auto anche alle moto ?

  2. Intanto non confondiamo le moto con gli scooter. Vi è una differenza enorme dal punto di vista della mentalità di guida. Premettendo che non si può fare di tutta un’erba un fascio c’è da dire che chi usa lo scooter lo guida come se fosse una bici incurante delle regole basilari mentre chi usa una moto corre quando ne ha la possibilità controlla quello che gli accade in torno e nel traffico va piano. C’è da considerare che aprile/maggio sono da sempre stati mesi di ecattombe di utenti delle due ruote. Il tutto si spiega anche dal caro assicurazioni. In molti fanno quelle semestrali e, senza considerare che, da sei mesi, dopo aver lasciato il mezzo in box o peggio per strada il “pilota” non ha gli stessi riflessi di quando ne è sceso e per di piu lo usano senza verificarne lo stato “gomme ferme da sei mesi in primis” e alla prima difficoltà si stendono. E’ uno stato di fatto al quale assisto oramai da decenni e finchè chi sale su una moto non avrà la coscenza dei limiti propri e del mezzo sempre così sarà.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *