Piccole imprese di trasporto costrette a pagare le tasse che prima pagavano solo le “grandi”

“Giù le mani dalle imprese, l’autotrasporto ha già dato”. Solo una manciata di parole ma più che sufficienti nella loro sintetica chiarezza a far capire, in modo inequivocabile, la risposta del mondo dell’autotrasporto alla decisione dell’Autorità di regolazione dei Trasporti di abbassare la soglia del fatturato oltre la quale le imprese del settore dovranno versare un contributo annuale del 6 per mille per il funzionamento del garante. Una manovra compiuta il 1°febbraio quando con una delibera la soglia di fatturato minimo assoggettato al contributo è diventato di 5 milioni di euro, contro i 30 milioni di appena un anno fa, fissando il termine per il versamento al 28 aprile di quest’anno. “Una doccia fredda che allarga il getto a migliaia di aziende prendendo di mezzo anche le più piccole, già in difficoltà e alle prese con fatturati sempre più risicati”, ha tuonato il presidente di Fai Conftrasporto e vicepresidente di Confcommercio Paolo Uggè, che ha ricordato come esista “un ricorso pendente alla Corte costituzionale”, e come ci sia “una legge che esclude il settore dell’autotrasporto dall’assoggettamento all’Authority. Ma in barba a tutto ciò, l’Autorità di regolazione dei trasporti ha abbassato la soglia del fatturato oltre la quale le imprese del settore dovranno versare un contributo annuale del 6 per mille per il funzionamento del garante. La Corte costituzionale non si è ancora espressa che l’Authority ci infila questo provvedimento tra le ruote. Ricordo che il ministero dei Trasporti è intervenuto più volte ribadendo l’estraneità del settore dai compiti di vigilanza dell’Authority. Le imprese in questione sono già assoggettate al contributo per l’esercizio dell’attività dovuto annualmente al Comitato centrale dell’Albo. La pervicacia dell’Authority nel voler includere a tutti i costi l’autotrasporto nei suoi provvedimenti è inaccettabile. Chiediamo un intervento urgente per porre fine a queste azioni vessatorie”.

2 risposte a “Piccole imprese di trasporto costrette a pagare le tasse che prima pagavano solo le “grandi”

  1. Presidente Uggè, se la mia memoria non mi difetta, credo d’aver letto suoi testi e interviste in cui lei sembrava manifestare apprezzamento, in alcuni casi anche forte, nei confronti di qualche esponente di questo governo (penso al ministro Delrio, alla sottosegretaria Vicari…..). E, sempre se l’età non mi ha offuscato troppo la mente, mi sembra di ricordare anche ripetuti suoi inviti a “dialogare” con la classe politica, respingendo le istanze di una categoria che, forse perché alla disperazione, chiedeva alle associazioni invece di fare finalmente un atto di forza. Dopo la decisione di aumentare le accise sui carburanti – nonostante siamo il paese che già paga di più in Europa – e dopo che adesso prendono le piccole imprese con l’acqua alla gola e si comportano come neppure i peggio strozzini, continuando a rapinare soldi a chi lavora, continuerà a dirci di stare calmi? E che al Governo c’è gente seria? Non lo faccia. Oppure calmo ci stia lei: chi sta annegando nei debiti e vede dei magliari che gli cacciano la testa ancora più sott’acqua per pagarsi i propri favori e clientelismi, calmo non credo riuscirà più a starci….

  2. L’Europa è pronta a bocciare i conti dell’Italia e i politici italiani invece di tagliare i propri stipendi e i propri privilegi cosa fanno per recuperare cash? Vanno a rapinare come al solito i lavoratori. Vergognatevi!

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