Trenitalia taglia due Intercity Mestre-Trieste. Serracchiani: “Decisione sconcertante”

La decisione di Trenitalia di tagliare due Intercity Mestre-Trieste, è “sconcertante sia nel merito che nel metodo, e non in linea con il rapporto finora avuto con Ministero e Trenitalia”. Lo sottolinea la presidente della Regione Friuli Venezia Giulia, Debora Serracchiani, che ha formalizzato la richiesta di ripristinare i due treni con una lettera al ministro delle Infrastrutture e Trasporti Graziano Delrio, all’amministratore delegato del Gruppo Fs Renato Mazzoncini e all’amministratore delegato di Trenitalia, Michela Morgante. 

“In questi due mesi”, spiega Debora Serracchiani in una nota, “c’è stato il silenzio alle richieste della nostra Regione su voci via via più numerose relative al taglio di questi servizi. Non è possibile che abbiamo avuto la conferma di questo taglio”, soltanto martedì, dopo che per mesi, “già nel 2016 sia formalmente che informalmente, sono state pretese risposte chiare da Trenitalia. Tale situazione, oltre a creare un comprensibile imbarazzo nei confronti dei viaggiatori che chiedevano alla Regione risposte su servizi contrattualizzati dallo Stato non ha consentito alcuna valutazione in merito, lasciando la mera presa atto della soppressione dei treni e della loro sostituzione con un servizio autobus inadeguato alle esigenze dei cittadini utenti”. I due treni, spiega la presidente della Regione, “benché siano ricompresi nel contratto con lo Stato, oltre a svolgere una funzione di servizio nazionale sono complementari nel loro percorso all’interno della Regione alla maglia dei servizi regionali. Per questo motivo, tra l’altro, era stato proposto in passati incontri tra le strutture tecniche di Trenitalia e Regione di consentire l’accesso agli stessi, senza sovrapprezzo, da parte degli abbonati del Friuli Venezia Giulia. Tale provvedimento avrebbe certamente portato ad una maggiore frequentazione dei treni, in particolare in territorio regionale, vista la loro collocazione oraria”. L’eliminazione dei treni, spiega Debora Serracchiani, è “doppiamente penalizzante in quanto interviene in un momento di forte azione di miglioramento dei servizi ferroviari, ottenuta anche grazie agli ingenti investimenti della Regione sul rinnovo del materiale rotabile e per l’ampliamento dell’offerta delle Frecce. Per tali motivi e per la necessità che le regole che disciplinano i rapporti tra lo Stato e la nostra Regione siano rispettate l’assunzione di tale provvedimento non appare sostenibile”.

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