No a nuove autostrade? Il Governo mette un freno a cittadini e associazioni che si oppongono

Fino a che punto possono cittadini e associazioni che li rappresentano opporsi a progetti per la realizzazione di nuove strade o autostrade, o ad altre infrastrutture volute dal Governo per sviluppare il Paese? La domanda è di grande attualità in Italia, dove il progetto per la realizzazione dell’autostrada Tirrenica ha scatenato i rappresentanti di Legambiente, .che si sono dichiarati esterefatti perla decisione del  viceministro ai Trasporti Riccardo Nencini di convocare la conferenza di servizi per la realizzazione dell’autostrada Tirrenica  “nonostante il no unanime del territorio alla realizzazione di questa infrastruttura e nonostante le negatività del progetto”. Ma la domanda è ancor più di attualità in Germania dopo che il governo tedesco ha deciso a rendere più difficili i ricorsi di cittadini e associazioni contro la realizzazione di importanti progetti autostradali. Ad affermarlo è un articolo pubblicato dalla Rheinische Post sulla base di un progetto di legge del ministero dei Trasporti che il quotidiano ha potuto visionare. “Il governo vorrebbe  in questo modo prevenire il rischio di possibili ricorsi al tribunale amministrativo federale contro 15 nuovi progetti autostradali”, spiega  l’articolo ricordando come “l’attuale legge, in vigore dal 2006, già prevede un elenco di eccezioni per specifici progetti, elenco che  ora il ministero vorrebbe allungare”.

Una risposta a “No a nuove autostrade? Il Governo mette un freno a cittadini e associazioni che si oppongono

  1. Speriamo che il ministro Nencini non molli la presa. Possibile che non si riesca a comprendere che i collegamenti infrastrutturali sono essenziali per creare occasioni di benessere per l’economia di un Paese? questi pseudo ambientalisti sostenitori dell’ecologismo più strumentale, dopo i danni che hanno creato con l’energia nucleare, con i ritardi sul corridoio quinto ora si oppongono ad una arteria indispensabile. La speranza è che il ministro non ceda e li mandi a spasso. Il dubbio è che a mettersi contro il ministro saranno proprio quelli della Sua parte politica. ma la certezza è che siamo un Paese da burletta.

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