Tir più sicuri sulle strade? Bisogna investire sulla formazione dei giovani camionisti italiani

Su strade e autostrade ci sono camion nuovi, dotati di migliori dispositivi di sicurezza. Mezzi che però sono a volte guidati da persone che se ne fregano delle regole, mettendo a repentaglio la vita di chi circola sulla strada. “Siamo preoccupati dalle recenti notizie che ci arrivano dal mondo del lavoro nell’autotrasporto”, ha detto il presidente dell’Unrae, Franco Fenoglio, commentando i dati relativi alle immatricolazioni, in netta crescita, dei veicoli industriali. “L’incremento dell’incidentalità stradale che coinvolge veicoli pesanti è stato ultimamente confrontato con le condizioni dei conducenti dei veicoli coinvolti, ricavandone informazioni allarmanti circa il mancato rispetto dei tempi di guida e riposo e contemporanee contravvenzioni alle norme della circolazione”. 

L’Unrae cita i dati diffusi recentemente “dalla Direzione Generale per l’Attività Ispettiva del Ministero del Lavoro” che parlano di “una elevata irregolarità nel settore, vicina al 71 per cento degli accertamenti effettuati. Particolarmente alta la percentuale di somministrazioni irregolari accertate, pari al 25 per cento”, si legge nella nota dell’Unrae. La strada, secondo il presidente dell’Unione delle case costruttrici estere, è una sola. “Tutto questo ci convince ad insistere”, ha concluso Fenoglio, “sulla importanza di promuovere immediatamente ogni azione che favorisca il recupero e la formazione di conducenti italiani, giovani in particolare, mentre ci uniamo alle associazioni dell’autotrasporto per chiedere più diffusi e severi controlli sulle nostre strade”.

3 risposte a “Tir più sicuri sulle strade? Bisogna investire sulla formazione dei giovani camionisti italiani

  1. Ha senso formare ottimi camionisti italiani se poi le aziende di autotrasporti mettono alla guida guidatori dell’Est che guadagnano dieci volte meno (perchè solo così un’impresa oggi può stare in piedi, strangolata da una parta dalla committenza che paga sempre meno il trasporto delle proprie merci e da un governo che soffoca le imprese con carichi eccezionali di burocrazia)?

  2. Non nascondiamoci dietro ad un dito, il problema è arcinoto, gli autisti formati e professionali ci sono già ma vengono licenziati e sostituiti (con sistemi legali, al limite o addirittura oltre il limite della legalità) da veri e propri schiavi che costano poco, non possono protestare e che vivono in condizioni indecenti nella totale indifferenza delle istituzioni.
    Andiamo avanti così, distruggiamo le aziende che assumono e pagano ai dipendenti il giusto ed i contributi allo stato massacrandole al primo minimo errore e favoriamo i furbi che comprano centinaia di camion alla volta facendoli guidare e pagandoli con i soldi sottratti a questi poveri “zombi del volante”

  3. Io ho fatto Cqc tramite esame, patenti superiori, capacità professionale, ADR base e Cisterna.
    E mi sono sentito dire che ero troppo formato, poi ho trovato lavoro come dipendere e la verità sapete com’è che noi siamo solo patenti da sfruttare.
    Però i punti li decurtano a noi, una volta che non abbiamo più il requisito tecnico dei 20 punti noi siamo rovinati, loro continueranno a lavorare e fare affari. Ma le teste che saltano sono le nostre, fate una patente aziendale per la conduzione di attività finiti i punti o chiudi o vai al corso a recuperare i Punti e imparare i diritti civili che differenzia l’uomo dalle bestie.

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