L’autotrasporto sale in cattedra in università per insegnare la strada verso meno traffico e smog

cristinelli-universitaViaggiare nel futuro di un territorio, scoprire quali strade è possibile imboccare per provare a costruire un territorio più sostenibile, più intelligente. È questo l’obiettivo che si sono posti gli organizzatori del convegno Bergamo Smart Land, ospitato sabato 3 dicembre nell’Aula Magna dell’Ateneo di Bergamo, in Sant’Agostino. Un “viaggio” ideale, voluto dalla Provincia, dall’Università e da Imprese&Territorio, per “ripensare il tema dello sviluppo locale in un contesto sociale fatto di profondi cambiamenti, per poter cogliere nuovi bisogni e adeguarsi alle necessità che l’evoluzione sta imponendo in modo veloce ed esponenziale” che ha visto fra i suoi protagonisti anche chi, sui viaggi, ha un osservatorio privilegiato: come Giuseppe Cristinelli, presidente della Fai Conftrasporto di Bergamo, la federazione degli autotrasportatori italiani. 

Un ospite “insostituibile” per viaggiare nella Bergamo che verrà, che invitato, così come gli altri relatori, a suggerire come poter “cogliere le opportunità offerte dal cambiamento tecnologico e geopolitico in atto”, collaborando al progetto di “lavoro sinergico degli attori pubblici privati, dal raccordo del sistema di imprese e realtà locali, dalla programmazione di nuovi percorsi welfare e formativi che possano generare profili professionali e culturali all’altezza delle sfide” tracciate dalla nuova governance, ha indicato diverse possibili vie. Sottolineando, innanzitutto, un punto di partenza fondamentale evidenziato dagli organizzatori: l’impossibilità di continuare a pensare che ci sia un unico ente capace di monitorare il cambiamento, la necessità di svoltare facendo leva sul lavoro condiviso in rete. “Un gioco di squadra che il mondo dell’autotrasporto ha fatto proprio prima di molti altri”, ha rivendicato con orgoglio Giuseppe Cristinelli, “proponendosi come motrice per far accelerare ciò che maggiormente necessita al nostro Paese come al nostro territorio: un piano integrato per i trasporti e la logistica. Impresa per nulla facile, intendiamoci, perché non stiamo parlando di sostituire o riparare gli ingranaggi di un singolo meccanismo: qui si tratta di far muovere molte realtà diverse, di far loro condividere punti di partenza e d’arrivo, di mettere tutto in rete. Ma è questa la sola via da seguire per un territorio più sostenibile: creare una sola regia per un piano strategico della mobilità e della logistica. Un piano che faccia “parlare” fra loro, che faccia connettere fisicamente, con nuove   infrastrutture, e virtualmente con le tecnologie, strade e autostrade, porti e ferrovie, scali aeroportuali, piattaforme logistiche realizzate nella cintura delle città per consentire di far entrare nei centri cittadini, in quello che si chiama in gergo l’ultimo miglio, solo mezzi elettrici e non inquinanti”. E per far comprendere meglio l’importanza di un gioco di squadra, di una visione non del proprio mondo, ma una visione globale, il presidente di Fai Conftrasporto ha citato un semplice esempio: “Quello di Conftrasporto entrata a far parte di Confcommercio: dunque, trasportatori e commercianti che discutono degli stessi problemi comuni per ricercare una soluzione utile a tutti. Ma non solo: Conftrasporto si è  seduta al tavolo di Confcommercio insieme anche ai rappresentanti dei trasporti ferroviari e dei traghetti . Cosa significa questo? Guardare non più alla singola strada, alla singola tratta ferroviaria, ma guardare a un’Italia che si muove in maniera coordinata, come una sola vera squadra, su gomma, rotaia e mare. Esattamente quello che dovrebbe accadere, in scala, sul territorio bergamasco. Il tempo di guardare al proprio orticello è terminato. Per la semplice ragione che continuando con quella strategia non vedremmo più crescere nulla. E invece noi abbiamo oggi più che mai bisogno di svilupparci”. E visto che guardare alle città e al territorio che verranno, deve obbligatoriamente voler dire anche vie di collegamento meno trafficate e dunque meno inquinamento, Giuseppe Cristinelli ha colto l’occasione per un’ultima sottolineatura. “Per molti di voi probabilmente risulterà una sorpresa, e qualcuno farà pure fatica a crederci: ma il mondo degli autotrasportatori, quelli che con i loro Tir nell’immaginario collettivo le strade le intasano e l’aria la sporcano, sono in realtà fra i sostenitori più convinti di queste necessità ormai irrinunciabili”, ha affermato il presidente di Fai Conftrasporto Bergamo. “Il mondo dell’autotrasporto è pronto a scendere in strada al fianco di chiunque vorrà condividere progetti che possano contribuire a migliorare la vita di tutti. E se necessario a trainare anche altri. Del resto è il nostro mestiere”.

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