I porti italiani sono “pesci piccoli”, solo uniti non verranno mangiati dagli “squali” asiatici

Un pesce grande che si mangia il più piccolo. Si è aperta con un’immagine eloquente l’assemblea pubblica di Federagenti, giovedì mattina a Roma. I giganti del trasporto mondiale, dalla Cina alla Corea, pronti a mangiarsi i “pesci piccoli” di un “non sistema”, spesso diviso. Ma una rimonta è ancora possibile, hanno concordato i relatori, e si chiama aggregazione: tanti piccoli pesci a formarne uno grande capace di invertire la rotta e competere con i “giganti”.


Ci crede il presidente di Conftrasporto e vicepresidente di Confcommercio Paolo Uggè, tra i relatori dell’assemblea-convegno che quest’anno ha messo al centro il tema della logistica e dei porti lanciando l’appello “Cercansi campioni”.
“I nuovi campioni nascono dalla capacità di fare sistema”, dichiara il presidente di Conftrasporto Paolo Uggè. “Per questo la riforma dei porti, per esempio, può rappresentare un ottimo punto di partenza verso opportunità di crescita e competitività. I nodi sono l’aggregazione e l’intermodalità, che è nello spirito di Conftrasporto, nata proprio per mettere assieme le tre principali espressioni del settore: gomma, ferro e mare. Oggi dobbiamo confrontarci con tre grandi questioni”, spiega Uggè, “il raddoppio del canale di Suez, la Via della seta, che apre un capitolo anche sul trasporto ferroviario (in 15 giorni le merci arrivano dalla Cina all’Europa del Nord), e il Gottardo, che ci pone in una condizione di indispensabile intervento rapido sul fronte dell’intermodalità. Se non si fa presto, l’idea del Corridoio 24 rischia di vedere invertita l’originaria rotta”.
Uggè ricorda il progetto, sfumato, di dar vita, dieci anni fa, a un grande operatore logistico in Italia attraverso l’asse Ferrovie-Poste-Imprese di trasporto. “La cosa non andò in porto e nei tempi a seguire le ferrovie hanno lasciato al trasporto su gomma la possibilità di espandersi anche dove non avrebbe dovuto, con il risultato di uno squilibrio che ha accentuato la disconnessione del Paese”, spiega il presidente di Conftrasporto. Paolo Uggè ha infine invocato un recupero del valore della politica dei trasporti, magari attraverso la ricostituzione della Consulta del trasporto e della logistica con il compito di effettuare operazioni di interconnessione tra le diverse realtà del settore.

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