Camion bombe sulle strade? Le Iene ora indaghino per scoprire i veri “manovratori”…

La schiavitù dei camionisti  come bombe per la strada. Un titolo decisamente “d’impatto” quello scelto dalla trasmissione Le Iene per affrontare il tema del rispetto delle regole nell’autotrasporto. E d’impatto (è il caso di dirlo) sono state anche le immagini scelte per aprire la puntata, con incidenti spettacolari filmati in occasione degli eventi più drammatici. Impatti spesso mortali che di certo avranno contribuito a generare negli spettatori l’equazione tir uguale killer,  mostrando un’immagine criminalizzante nei confronti della categoria. Peccato che sia stata mostrata solo una faccia della medaglia. Peccato che quanto mandato in onda sia quanto di più lontano dalla realtà, come confermano le statistiche ufficiali sugli incidenti che avvengono nel  Paese. 

Attenzione: questo non significa affatto che quanto andato in onda non sia “la verità”:  quegli episodi sono accaduti, ma rappresentano solo una faccia della categoria, non riguardano certo l’intero mondo dell’autotrasporto. La solita storia: l’errore più devastante che si possa compiere è fare di un’erba un fascio. Un errore in cui spesso cade proprio chi fa informazione, dimenticando che non va mai fatta a senso unico,  che una buona informazione dovrebbe essere completa, perché altrimenti si rischia di fare come quello stolto che anziché guardare la luna guarda al proprio dito. Cosa è mancato al servizio delle Iene per fare un’ informazione professionale? Semplice: pur partendo da fatti reali la redazione non ha saputo approfondire le ragioni che determinano i comportamenti  registrati dalle telecamere, con autisti che guidavano per 14 ore grazie al vecchio trucco della calamita che fa risultare “fermo” il tir anche quando sta correndo a 90 all’ora. Ne tantomeno ha fatto lo sforzo di provare a suggerire soluzioni. Se i giornalisti della fortunata trasmissione tv l’avessero fatto avrebbero facilmente scoperto cosa c’è dietro le quinte di quanto (ribadiamo vero) è stato mostrato, fra voglia di guadagnare di più e necessità di non essere esclusi dal mercato che induce i meno professionisti, fra gli operatori,  a ricorrere a comportamenti simili. In altre parole avrebbero scoperto perché avvengono questi fatti: per la concorrenza estera e per l’assenza di una politica dei controlli. Se le regole europee consentono a imprese estere di avere costi notevolmente inferiori e l’Europa non fa nulla per eliminare le distorsioni della concorrenza, non ci si può meravigliare se esiste chi, non volendo in alcun modo rinunciare a una attività, sbagliando, usa simili “accorgimenti”. Conftrasporto li ha sempre condannati e continuerà a farlo, ma chiedendo a gran voce, contemporaneamente, controlli rigidi. Senza i quali  questo fenomeno non viene combattuto, ma alimentato.  E già che c’erano, i giornalisti delle Iene, avrebbero potuto anche guardare le statistiche di quanti controlli (non) vengono effettuati ai vettori esteri, o indagare su quanto (non) viene applicata la legge italiana che prevede il principio della responsabilità condivisa tra tutti i partecipanti a una  operazione di trasporto. Perché è vero che esistono alcuni  titolari d’imprese che obbligano i dipendenti a violare la legge ricattandoli: ma forse non sono  a loro volta ricattati da chi deve far viaggiare le merci e che vuole solo una cosa, ovvero pagare meno? Sarebbe interessante se le Iene, alle quali va riconosciuto il merito di “viaggiare” nell’Italia che non va, pensassero a un seguito della trasmissione, rendendo pubblico, magari, il numero dei controlli effettuati nei capannoni di quella committenza che impone tempi di resa impossibili a rispettarsi operando secondo le regole. O me lo fai tu o ricorro a un vettore estero che è anche meno costoso di te: questo il ricatto a cui sottopongono i trasportatori.  E lo Stato è connivente.  Si dispongano controlli e si operi perché nel mercato europeo le regole siano uguali per tutti. Solo così eviteremo quel “fai da te” inaccettabile che schiavizza uomini e consentiremo a coloro che vogliono intraprendere in modo corretto di poterlo fare, favorendo oltretutto lo sviluppo intermodale per il quale si spendono risorse senza che nulla cambi.

Paolo Uggé, presidente Fai Conftrasporto e vicepresidente Confcommercio

16 risposte a “Camion bombe sulle strade? Le Iene ora indaghino per scoprire i veri “manovratori”…

  1. Mi può andare bene la denuncia ci sta …., ciò che non accetto è di far passare per delinquenti i titolari e per sfruttati gli autisti. Ciò che non accetto è di fare di tutta un’erba un fascio, ciò che non accetto è che dietro di noi esiste una committenza che se ne strafrega delle regole e pur di farsi trasportare le merci al minor costo sia disposta a calpestare e umiliare le aziende di autotrasporto che vivono e pagano le tasse in italia e far passare tramite le iene il vecchio timbro “SIETE TUTTI TIR ASSASSINI”. Alle iene vorrei consigliare di andare a intervistare i Camion che attendono fuori dai cancelli di tanti supermercati o di tante aziende siderurgiche , ore ore e ore in attesa del carico in barba a qualsiasi regolamento che vieta l’attesa oltre un certo limite e che poi gioco forza impone agli autisti di correre dopo aver caricato in quanto ti impongono il tassativo o la penale se non arrivi entro una determinata ora. Io metterei negli sfruttati e schiavi anche i titolari delle imprese di autotrasporto oltre ai loro autisti dipendenti . Gli sfruttatori di questa mancanza di regole sono quelli che sapendo quanta offerta sta sul mercato proveniente anche dall’est europeo , guadagnano oltre modo da questa mancanza di corresponsabilità mai condivisa e a loro imputata. Care Iene adesso fate vedere anche l’altro lato della medaglia altrimenti credo che anche il vostro programma che io amo e guardo ogni sera sia come tutti gli altri: una farsa solo per aumentare la % di telespettatori a discapito della realta e della verità.

  2. Il successo di una trasmissione televisiva dipende da quanto manda in onda: se uno mostra incidenti paurosi può star certo che la gente lo guarderà. Io mi sono fermato a guardare le iene, fra una zappingata e l’altra, proprio perché ho visto quel salto di corsia pauroso sulla A4. Fa impressione, uno non riesce a non guardarlo. E già che c’ero mi sono ascoltato le interviste ai camionisti, scoprendo per esempio il trucco della calamita, scoprendo che ci sono titolari di imprese che obbligano gli autisti a fregarsene della legge. Se non l’avessero confezionata così, quella trasmissione, forse non mi sarei fermato a guardarla. E comunque mi ha insegnato qualcosa di nuovo…

  3. E’ questo il limite della tv oltre che di molta altra informazione “servita” attraverso altri strumenti editoriali: la spettacolarizzazione. Quel che conta è mostrare qualcosa di forte. Ma siamo sicuri che oltre che a fare da “esca” aiuti davvero a far capire come stanno le cose. In questo caso qualcuno ha capito che dietro agli incidenti, dietro ai camionisti che guidano 14 ore e taroccano il cronotachigrafo, dietro a certi imprenditori dell’autotrasporto che andrebbero messi in galera, c’è chi, una fetta di committenza, che ti dice: o viaggi per questa manciata di soldi o vado da un extracomunitario dell’Est che se ne frega…. Nella vita mi hanno insegnato che bisogna partire dal fondo e salire fino in cima per scoprire chi ha fatto precipitare la valanga che ha travolto tutti…. Non mi intendo di tv ma forse la strada giusta come sempre sta nel mezzo: immagini forti per attirare l’attenzione e poi un po più di contenuti, realizzati in modo non “pesante” non “tecnico” da costringere a cambiar canale per aiutare a capire tutto e non solo una parte…..

  4. Perdoni signor Uggè, dovremmo omologare tutte le trasmissioni, magari trasformandole nell’ennesimo insopportabile talk show in cui un conduttore fa parlare gli ospiti,magari giornalisti o politici giusto per fare qualcosa di nuovo, e che spesso ci impiegano un quarto d’ora per raccontare cose che potrebbero essere spiegare in 30 secondi? lasciate le Iene così come stanno, a noi piacciono così. Almeno fanno parlare la gente “vera” e noi giornalisti, politici o esponenti di associazioni….

  5. Vorrei rispondere a Gianmarco , capisco l’impressione che ha avuto guardando il salto di corsia, vi sono stati molti morti in quell’incidente mi pare di ricordare anche l’autista, quello che non si è detto mandando in onda quelle tristi immagini è che è colpa di quell’incidente non è stata nè dell’autista nè del suo titolare ma di un guasto meccanico dovuto ad un vizio di costruzione dell’automezzo e quindi del costruttore di quell’automezzo. Nessuno ha mai chiarito questo, sia mai che si vada contro una grande casa costruttrice , meglio dare addosso a un titolare di azienda di autotrasporto fa più audience…. e quindi chi guarda come lei quelle immagini colpevolizza chi invece è stato esso stesso vittima. Lei ha visto le calamite e ha imparato che “qualcuno” sembra utilizzarle , nessuno però le ha spiegato in quella trasmissione televisiva che dietro a questi stupidi metodi di inventarsi una giornata lavorativa, ci sono spesso committenti che terrorizzano sia i titolari che i loro dipendenti minacciandoli di togliere loro il poco di lavoro che c’è . NON VOGLIO GIUSTIFICARE NESSUNO ma taroccare per poter lavorare misembra una cosa abbominevole …. provi a fare una riflessione , che io sia un titolare o un autista poco cambia, mi sembra proprio essere arrivati tutti alla disperazione assoluta . Avevamo la legge sui costi minimi di sicurezza che permetteva a tutti di non andare al di sotto di certi parametri per la sicurezza stradale, la committenza tanto ha fatto con la sua potente lobby che ha fatto cassare tale legge e ora l’unione Europea invece riconosce che noi avevamo ragione e cioè che uno stato in nome della sicurezza può permettere un costo minimo al di sotto del quale per viaggiare in sicurezza non si può andare e che tutti devono rispettare . Questo le Iene dovevano far emergere invece di dare bastonate a destra e a manca . Noi autotrasportatori vogliamo per primi ” le regole” per lavorare meglio e il giusto, ma vorremmo anche che tutta la filiera le rispettasse assieme a noi e ci mettesse in condizioni di poterle rispettare, invece che far passare che noi siamo gli unici responsabili delle disfunzioni di questo paese che oramai ritengo di m… visto che non protegge chi lavora come dipendente e chi crea lavoro come datore allo stesso modo. Spero Gianmarco di esserle anch’io stato utile con le mie riflessioni pro e contro… a sua disposizione

  6. Cara La Moni, non mi permetterei mai di indicare a uomini di comunicazione, o di spettacolo, come fare il loro mestiere. Neppure ho chiesto di coinvolgere politici o rappresentanti sindacali nelle loro trasmissioni. Se vede sul sito Tgcom 24 e legge attentamente ciò che ho scritto scopre invece che oltre a fornire alcuni chiarimenti sui temi del trasporto, ho invitato i giornalisti delle Iene ad indagare ed a rappresentare il perché avvengono questi fatti. Così anche il grande pubblico potrà scoprire che se circolano Tir di 108 tonnellate che mettono a rischio la tenuta dei ponti o se il manto stradale si deteriora è perchè qualche furbo committente, dopo aver ottenuto una interpretazione molto “benevola” sulle norme del codice della strada può mettere i trasportatori di fronte alla scelta o fai tu il viaggio o prendo uno che viene dall’estero. Poi si scoprirebbe anche che talvolta il pagamento dei servizi di trasporto è legato ai tempi di resa della merce, anche se questo è vietato per legge.
    Tutte questioni che poi impattano sulla sicurezza dei cittadini che sono indotti da una informazione insufficiente a pensare che tutti i conducenti dei Tir siano dei pazzi scatenati indotti dal desiderio di guadagnare di più a mettere in pericolo la vita degli utenti della strada. Naturalmente molto spesso la vita la perdono anche loro. Ma forse questo interessa meno.

  7. Basterebbe moltiplicare per 10 la multa per chi tarocca gli orari di guida e questi signori della truffa probabilmente ci penserebbero cento volte prima di costringere i conducenti a farlo…….

  8. Signora Marianna se c’è una cosa che non manca nel settore dei trasporti sono le multe e le sanzioni. Per infrazioni di questo tipo ci sono multe di molte migliaia di euro, ritiro patente e carta circolazione del mezzo, sanzioni penali, e anche il ritiro della licenza di autotrasportatore se reiterate.
    La riflessione è: perché nonostante questi enormi rischi questi fatti avvengono? A mio parere le cause principali sono due: La prima è la mancanza di seri controlli su strada. La seconda, e principale, la capisce dal comportamento(che stringe il cuore) dell’autista che si assume la responsabilità dell’accaduto per conservare il posto di lavoro per lui indispensabile ma nella stessa condizione molto spesso si trova anche l’impresa di autotrasporto che si assume la responsabilità di questi (sbagliatissimi) comportamenti per non perdere il cliente e chiudere l’attività.
    Lavorare fuori dalle regole, non per guadagnare ma per sopravvivere e non perdere il lavoro o non chiudere sta diventando la regola in questo settore.

  9. Quello che abbiamo visto nel servizio delle Iene (che comunque devono fare spettacolo a qualunque costo altrimenti le trasmissioni vengono soppresse, per questo potremmo assimilarli alla condizione di costrizione dei camionisti), in alcuni casi è vero ma non è rappresentativo della maggior parte dei trasportatori.
    Le Iene hanno commesso un errore indagando sugli effetti e non sulle cause. Da trasportatore mi auguro che l’indagine vada avanti e scoperchi finalmente cosa c’è dietro.
    di autotrasportatori che si sono “arricchiti” frodando le regole e la sicurezza non ne conosco. Conosco invece alcuni che hanno fatto cose illecite per tenere in piedi l’azienda perchè le condizioni e le tariffe pagate dai loro clienti non riconoscevano il minimo di sopravvivenza.
    Iene se volete fare qualcosa di utile indagate nella direzione di chi il trasporto lo utilizza e lo paga troppo poco.
    Potreste magari cominciare dall’azienda dove lavoravano i due intervistati anche perchè ho sentito che ha perso le commesse.

  10. Quindi, giustificando in qualche modo l’operato di quelle aziende, costrette dalla committenza ad operare in barba alle regole, perché sennò arrivano i barbari, riconosciamo loro il ruolo di difensori del mercato? sono loro quindi che consentono di stare sul mercato alle aziende che invece “le regole” le rispettano ? quanto a Le Iene, se il servizio è carente di qualche notizia essenziale a comprendere il quadro, provvediamo noi, come autotrasportatori attraverso le nostre associazioni. Ogni autista è dotato di tutti gli strumenti tecnologici necessari ad effettuare foto e filmati e le aziende hanno i contratti da esibire a riprova dei ricatti subiti. Se la committenza riesce a fare “potente lobby” e noi no, un motivo c’è e lo conosciamo tutti. Il servizio de “Le Iene” ci serva da lezione per uscire dall’angolo in cui ci hanno cacciati. Da ultimo alcune domande: sono più delinquenti i taroccatori di tachigrafi o le case costruttrici che taroccano i software antinquinamento e che fanno pure “cartello” sui prezzi? e non sono più delinquenti i nostri governi che consentono l’utilizzo di 400 agenti per vigilare su una partita di calcio salvo poi imputare alla carenza di organico o di fondi per pagare il carburante,il motivo degli scarsi controlli su strada? Leggo oggi che il governo belga ha disposto un’indagine su presunte violazioni dei tempi di guida e riposo degli autisti e delle norme sul riposo settimanale in cabina, con tredici ispettori si sono presentati ai cancelli della filale Waberer’s. Andassero in Belgio gli amici de “Le Iene” a documentare come si comporta uno Stato quando decide di proteggere le sue aziende!

  11. L’imprenditore? Si vedeva lontano un miglio che era perfettamente a posto con la propria coscienza, vittima di quegli sciacalli di giornalisti…. le Iene ci potranno far sapere in futuro cosa è avvenuto a quell’impresa di autotrasporti?

  12. Il problema è uno e solo uno: i controlli che non ci sono. Renzi invece di spendere decine di milioni di euro per fare un referendum di cui non frega niente a nessuno poteva usare quei soldi per pagare migliaia di agenti di polizia e carabinieri o vigili sulle strade per farci vivere tutti più sicuri…. Questo deve fare la politica (oltre a mettere in galera chi fa buchi nelle casseforti delle banche….) altro che referendum di ….

  13. Meno male che vi siete svegliati. A parte qualche saputella alla quale mi piacerebbe chiedere se è iscritta a qualche associazione e soprattutto come si rapporta con la stessa per stimolarla a portare avanti le giuste osservazioni, da trasformare in richieste, che Lei sostiene. La mia organizzazione, non lo nascondo è la Fai/Conftrasporto, avrà i suoi difetti ma certamente è sempre in prima linea a sostenere con argomentazioni valide la difesa della categoria. Altre…….

  14. Al signor Luigi Pelazza basterebbe contattare un qualsiasi esponente della Fai Conftrasporto per farsi raccontare cosa fanno alcuni committenti… Gente che produce merci e che non paga i costi minimi per la sicurezza stabiliti da una LEGGE DEL PARLAMENTO ITALIANO e, come non bastasse, vuole che arrivino nel tal posto alla tal ora. E poco importa se per farlo il camionista deve superare i limiti di velocità e deve guidare per 11 ore senza fermarsi neanche a fare pipì… E poco importa se ricattano le imprese spiegando senza vergognarsi di dirlo che i rumeni lo fanno per meno della metà della metà…. Ma alle Iene conviene “disturbare” tanti possibili investitori pubblicitari che potrebbero un domani, per ritorsione (perchè funziona anche così a volte…) togliere magari gli spot?

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