Delitto all’autogrill, l’impronta nel sangue di una scarpa dirà se anche l’assassino è un camionista?

Una lite scoppiata per motivi banali? Oppure un tentativo di rapina? O magari vecchie ruggini del passato tornate a galla  in occasione di un incontro casuale, nello stesso autogrill? Sono diverse  le ipotesi sulle quali stanno lavorando gli investigatori che indagano sull’omicidio dell’autotrasportatore ucraino di 32 anni trovato morto nel parcheggio dell’autogrill Arda di Fiorenzuola, in provincia di Piacenza, lungo l’Autostrada del Sole A1 fra Piacenza e Parma e per il quale è stato fermato un altro camionista,  un lituano di 58 anni, sul camion del quale è stato trovato un coltello. L’arma usata per uccidere il camionista con una sola coltellata in pieno petto?  A fornire una risposta potrebbero essere i risultati dell’autopsia che verrà eseguita all’obitorio di Piacenza oltre alle analisi sul coltello che potrebbero rilevare tracce di sangue della vittima. “Prove” che l’omicida avrebbe tentato di cancellare pulendo la lama con uno straccio  gettato poi in qualche cassonetto? In attesa che le analisi della polizia scientifica possano indirizzare l’inchiesta sula strada giusta, restano però altri interrogativi. Uno su tutti; se davvero fosse stato il camionista lituano a uccidere il “collega”, il cui corpo è stato trovato disteso davanti al proprio Tir, nel parcheggio dei camion, perché sarebbe rimasto nel parcheggio invece di fuggire? Sarebbe stato talmente lucido da fermarsi volontariamente per crearsi un alibi, per provare che non aveva nulla da temere (nel caso in cui qualcuno avesse assistito al litigio e avesse annotato il modello del camion e la targa), oppure sarebbe stato sotto l’effetto di alcol o di altre sostanze capaci non solo di spingerlo ad accoltellare il rivale ma anche di andarsene tranquillamente a dormire in cabina senza pensare a cancellare altre eventuali tracce come, per esempio, alcune impronte di scarpe trovare sull’asfalto sporco di sangue? Gli agenti della polizia scientifica, che hanno anche preso le impronte digitali del trasportatore lituano per confrontarle con alcune tracce trovate sulla “scena del crimine”, come direbbero i protagonisti del telefilm Csi, hanno sequestrato le scarpe del presunto colpevole per confrontarle con  un calco fatto sull’asfalto vicino al punto in cui è stato trovato il cadavere. Forse proprio in quella suola gli investigatori troveranno la prova decisiva?

2 risposte a “Delitto all’autogrill, l’impronta nel sangue di una scarpa dirà se anche l’assassino è un camionista?

  1. Agli Autogrill si vedono delle facce (e si assiste a delle scene…..) da brividi. Roba da tirare diritto senza soste fino a destinazione… In compenso non si vedono mai facce di agenti di polizia…. Questi mandarli in giro per le autostrade costa, e con tutti i soldi che la burocrazia deve rubare per autofinanziarsi non ne avanzano per pagare chi rischia la pelle per strada e che dovrebbe difendere gli onesti…..

  2. Nessuno può dire, almeno per ora, se il camionista ucciso è stato pugnalato da un collega, se l’assassino era ubriaco o drogato. Ma una cosa vogliamo dirla? Che il Governo non facendo nulla perché vengano pagati dalla committenza i costi minimi per la sicurezza; soffocando le imprese di tasse; costringendo le aziende a pagare fiumi di denaro per sistemi di controllo come Sistri, “porcheria” tecnologica mai entrata in funzione ma fatta pagare lo stesso secondo un modo di pensare che avrebbe fatto arrossire anche i Borboni… e mettendo così in ginocchio le imprese di autotrasporto italiane “corrette” ha spalancato le porte a autisti stranieri abituati a guidare pieni di alcol e con il coltello nella cabina di guida? Vogliamo avere il coraggio di dirlo visto che è così?

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