Atac, i conti non tornano? Sotto inchiesta mensa, appalti e i permessi milionari dei sindacalisti

Il servizio mensa e bar di una grande azienda pubblica può diventare una “mangiatoia”  nella quale persone di pochi scrupoli possono ingrassarsi a suon di tangenti? E’ quanto dovrà stabilire l’inchiesta aperta dai magistrati della Procura di Roma sui costi milionari per la gestione di questi servizi all’Atac, l’Agenzia del trasporto autoferrotranviario del Comune di Roma, indagine aperta sulla base di documenti consegnati dal direttore generale di Atac, Marco Rettighieri al capo della Procura di Roma Giuseppe Pignatone. Un’indagine, che riguarda, oltre alla gestione del dopolavoro anche i una serie di appalti (come quello per la fornitura di gomme per i bus) e anche i distacchi sindacali del personale, che ha portato a una serie di perquisizioni affidate agli uomini della Guardia di Finanza nelle sedi del Dopolavoro Atac con l’acquisizione di una serie di documenti. Al momento il fascicolo, contro ignoti, ipotizza il reato di dichiarazione infedele di reddito. Obiettivo di chi indaga è ricostruire in particolare i flussi finanziari che hanno portato l’azienda romana di trasporto pubblico a spendere circa 4 milioni di euro per il servizio di mensa e bar aziendale.  In sostanza nelle carte all’attenzione dei pm si fa riferimento alla “gestione dei dopolavoro e delle mense Atac senza controllo da parte di imprese costituite da sindacalisti, un contratto per la fornitura delle gomme dal valore di 8 milioni di euro ma che Atac invece paga il doppio, 16 milioni di euro, e di distacchi aziendali non autorizzati”. Permessi sindacali sospetti in merito ai quali i pm di piazzale Clodio puntano ad accertare se siano stati compiuti illeciti con la concessione di ‘via libera’ retribuiti per un numero di ore eccedenti rispetto a quelle previste. Secondo una stima della stessa Atac, nel 2015 il costo dei permessi sindacali retribuiti sostenuto dall’azienda è stato di circa 4,3 milioni mentre nei primi 4 mesi del 2016 ha superato il milione e mezzo. Un luglio nero per le aziende di trasporto romane che pochi giorni fa, l’11 luglio, sono state interessate da altre perquisizioni legate all’inchiesta sugli appalti per la Metro C.

2 risposte a “Atac, i conti non tornano? Sotto inchiesta mensa, appalti e i permessi milionari dei sindacalisti

  1. Questi signori nel migliore dei casi non fanno niente, nel peggiore rubano. E noi dobbiamo mantenerli pagando montagne di tasse? Caro signor Renzi, i piccoli imprenditori, come me, quelli che pagano il 22 per cento di Iva (anticipata) che devono mettere mani al portafogli per mantenere in vita un apparato burocratico inutile e addirittura dannoso, ne hanno piene le tasche di mantenere dei parassiti. E cominciano ad averne piene le tasche anche di tutti coloro che continuano a riempirsi la bocca di belle parole. Cancelli qualche migliaio di enti inutili invece di continuare a romperci le scatole con il suo referendum del cavolo…. E se non ha voglia di fare questo, o non ne è capace, se ne vada a casa. Magari , da normale cittadino, potrebbe provare a fare il piccolo imprenditore, potrebbe scoprire perchè i piccoli imprenditori cominciano a odiare quasi tutto quello che è pubblico…

    • Mi perdoni, ma il referendum è la base del cambiamento. Sistemare le regole è un atto di ben superiore importanza del semplice taglio delle tasse, comunque necessario.
      Riformare il sistema politico è fondamentale per permettere la chiusura di tutti quegli enti ‘inutili’ che frenano ogni cambiamento: non è che tutti i vari Governi non volessero sistemare il paese, non ne hanno semplicemente avuto la forza.

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