Dal tubo di scappamento esce acqua limpida: l’auto col kit a idrogeno stupisce

H11La prima a volersi sedere al posto di guida è stata Elena, con in braccio il suo bimbo di pochi mesi: un gesto simbolico, come a voler indicare la strada per lasciare in eredità ai propri figli, alle generazioni che verranno, un mondo più pulito. Esattamente come l’acqua che Elena ha visto uscire, limpidissima, dal tubo di scappamento, invece di chissà quale nuvoletta biancastra, grigio azzurrina o addirittura nerastra. Ed è stato proprio il tubo di scappamento che emetteva solo acqua una delle grandi sorprese che hanno lasciato sbigottiti Elena e le centinaia di persone che sabato 9 luglio si sono date appuntamento a Treviolo, alle porte di Bergamo, per assistere alla presentazione del kit capace di trasformare la stragrande maggioranza delle auto a benzina o diesel in auto “pulite”, capaci di “sputare” acqua invece che fumo, oltre che di risparmiare carburante visto che grazie a un sistema in grado di produrre idrogeno attraverso elettrolisi, la percentuale, vicina al 30 per cento, di carburante che normalmente un’auto trasforma in gas di scarico viene invece perfettamente e completamente bruciato. Aggiungendo un risparmio economico alla difesa dell’ambiente.

H12Tutte cose che Domenico Sacco e il figlio Bernardino non si sono stancati di ripetere decine e decine di volte in piedi accanto alla Fiat Panda 1200 benzina utilizzata per il test, comprensivo di prove su strada per chiunque lo richiedesse. Una Fiat Panda che chiunque d’ora in poi potrà testare personalmente visto che Vito Pavone, titolare della Cea di viale Europa, l’officina che ha tenuto a battesimo la prima presentazione del kit per la produzione di idrogeno, ha deciso di noleggiarla ai propri clienti. A un costo di soli 18 euro al giorno, con la possibilità, per i potenziali acquirenti del kit da montare sulla propria auto, di averla a disposizione addirittura gratis per tre giorni. “Perché una simile invenzione deve essere fatta conoscere al maggior numero di persone, perché siamo di fronte a una grandissima invenzione”, ha affermato Vito Pavone, conosciuto in tutta Italia come il “sarto delle auto” per aver creato centinaia di possibili disegni per il car wrapping e per aver addirittura rivestito delle auto in lino pregiatissimo. H13Un Vito Pavone contagiato da quanto visto e toccato con mano, da quanto ascoltato da Domenico Sacco, ex meccanico e carrozziere, ex gommista ma anche ex camionista col pallino dell’invenzione, col sogno di creare qualcosa che facesse viaggiare qualsiasi auto spendendo meno e, soprattutto, non sporcando l’aria. Un sogno diventato realtà dopo quattro anni di studi ed esperimenti, dopo l’incontro con un partner pronto a dare vita al progetto H1. “Ovvero un sistema applicabile praticamente su qualsiasi motore alimentato a benzina o gasolio che consente di produrre idrogeno attraverso elettrolisi dell’idrogeno dall’acqua distillata”, ha spiegato Domenico Sacco con il linguaggio semplice di chi è abituato a farsi capire, “e siccome l’idrogeno ha un potere detonante 10 volte superiore al carburante, ecco spiegata la combustione completa anche di quella benzina o gasolio che altrimenti sono destinati solo a diventare smog, a inquinare l’aria”. Il tutto spiegato indicando il piccolissimo impianto applicato vicino alla ruota anteriore sinistra, la vaschetta per l’acqua distillata, i pochi tubicini neri indispensabili per portare il gas nella camera di combustione. Per poi spostarsi dal cofano della Panda e guidare gli ospiti, alcuni dall’espressione letteralmente sbigottita, a vedere il “miracolo” finale. H15L’acqua uscire dal tubo di scappamento. Pulitissima, raccolta in un piccolo contenitore da Bernardino Sacco per mostrarla a tutti. Un progetto che ha già conquistato circa 2000 proprietari di auto in Italia, ma anche il titolare di un’impresa di autotrasporti che ha montato i kit su alcuni suoi Tir e perfino diversi imprenditori agricoli che hanno trasformato i loro trattori. Impianti montati in officine specializzate, da meccanici che hanno seguito il corso di formazione, organizzato “a domicilio” dallo stesso  Domenico Sacco, perché, ha affermato l’inventore, “solo una perfetta installazione può assicurare quanto promesso, con risparmi minimi di carburante del 10/15 per cento che possono toccare fino al 30 per cento”. Il costo del kit? Dai 1500 ai 1800 euro, lasciando la macchina in officina al massimo mezza giornata. prima di ripartire con un motore nuovo e destinato a riservare, probabilmente, altre sorprese. Come per esempio aumentare, grazie a una combustione migliore, la durata del motore stesso. Tutti nuovi possibili scenari che hanno scatenato la curiosità di moltissimi automobilisti, compresa una star del volante come Giancarlo Fisichella, uno che si è seduto al volante delle Ferrari nei Gran premi. E che non ha resistito alla tentazione di andare a curiosare sotto il cofano di un’auto che aveva montato il kit H1… H14Già, ma se siamo di fronte a una simile rivoluzione, a un miracolo tecnologico, perché i colossi mondiali delle quattro ruote non l’hanno immediatamente sviluppato e fatto proprio, non si è fatto scrupoli a domandare uno degli invitati? La risposta gliel’ha data l’amico vicino a lui, bruciando sulla velocità una possibile replica di Domenico o Bernardino Sacco: “Già, così le grandi compagnie petrolifere venderebbero il 30 per cento in meno di benzina e gasolio. Sono loro le prime a ostacolare un simile progetto. Sono molto potenti, sanno come ottenere quello che vogliono. Questi progetti sono destinati a portarli avanti solo i piccoli sognatori, quelli che vorrebbero davvero un mondo migliore, che non fanno parte del giro dei grandi potenti”.

Foto: Veronica Sannino

23 risposte a “Dal tubo di scappamento esce acqua limpida: l’auto col kit a idrogeno stupisce

  1. Da 30 anni lavoro nell’azienda di trasporti di mio padre, nell’arco di questo spazio temporale, la ns. azienda ha sperimentato, vari marchingegni che avrebbero dovuto farci risparmiare sul consumo di gasolio, ma soprattutto, migliorare le emissioni inquinanti, ma non abbiamo mai ottenuto i risultati che ci sono stati precedentemente illustrati da coloro che ci hanno venduto queste innovazioni.
    Ora c’è pure questa nuova invenzione che utilizza in parte carburante e idrogeno prodotto a fronte di una reazione chimica. Ben vengano queste invenzioni, e se poi
    una volte testate danno buoni risultati, mi chiedo perchè le case costruttrici di vetture e/o camion non omologhino da subito questi sistemi green e li propongano come optional sui mezzi da loro venduti. Cordiali saluti

    • Buona sera io sono un consulente H1. E ti posso garantire non dalle mie parole, ma come si dice sempre “carta canta”…. Noi abbiamo fatto test dalle autovetture ai mezzi pesanti, oltre che a generatori e macchine agricole. Ora installeremo questo kit H1 anche sulle imbarcazioni. Io dico sempre: provare per credere. Vuoi vedere se esiste? Sei interessato all’acquisto? O meglio vorresti essere un installatore. Chiamami al 340/2255679, mi chiamo Andrea. E risponderò a tutte le tue domande.

      • Il problema che il titolo è forviante.
        Sò come funziona il vostro sistema, l ho provato su una barca entrobordo e con l’ aiuto di uno strumento per il monitoraggio dei consumi istantaneo ( http://www.naviflow.it ) il vantaggio è tangibile circa il 25% – 30% poi questo dipende da molti fattore.
        Però come anticipato, leggendo il titolo sembra che l’ idrogeno sostituisca al 100% la benzina e ciò non è vero poichè dallo scarico continua ad uscire il normale residuo di combustione (un pò meno) ma NON ACQUA LIMPIDA.

  2. Finché ci sarà petrolio da estrarre e finché ci saranno le grandi compagnie di carburanti a dettare legge ogni possibile invenzione che rallenti i consumi di petrolio verranno stavolta in ogni modo. Le soluzioni alternative ci sono da anni, decenni: domandatevi perché sono rimaste “in panne”…

  3. Quale tipo di elettrolisi viene usata? Perché quella classica di Faraday consuma più energia di quella che produce. E l’altra elettrolisi efficiente invece è già brevettata da Hydromoving.

  4. In Asia si usano da anni veicoli come questo. L’idrogeno è miscelato con ossigeno creati con elettrolisi. Si possono gestire piccole quantita’ per il pericolo di esplosioni. Questa piccola quantita’ viene usata come miscela arricchita per aumentare il rendimento. Si usa nei grossi camion soprattutto.

  5. Il nostro Paese è vecchio e invecchia sempre di più perché le persone si cullano sul passato! Perché il passato è una certezza “morta” ma certezza! Lo stesso vale per questo nuovo impianto, per i panelli solari solari, per tutto quello che rappresenta una novità! Prima dello smartphone il telefono come ‘era??? Mi sembra che tutti facciano lo struzzo, poi quando rimarremo senza acqua, senza l’aria per respirare io voglio proprio vedere cosa faranno i nostaligici!

  6. Lavoro, incombenze da sbrigare, trasferte o viaggi di piacere: sono molti i motivi per cui ci troviamo alla guida della nostra automobile. Siamo consapevoli che, purtroppo, le nostre scelte di trasporto possono contribuire in negativo al cambiamento climatico, ed è per questo che cerchiamo – per quanto possibile – di limitare l’utilizzo del nostro automezzo o di scegliere le versioni meno inquinanti.
    Sviluppare soluzioni a basso impatto ambientale, o addirittura 100% ecologiche come l’eccezionale esempio citato nell’articolo, è una necessità stringente. Ma per raggiungere questi risultati, a mio avviso, è fondamentale tanto investire nella ricerca quanto mostrare con sempre maggior convinzione i risultati tangibili che queste soluzioni ci permettono di ottenere: non penso solo ai metri cubi di CO2 che non saranno emessi nell’atmosfera, ma anche al risparmio effettivo di carburante.
    Anche nella veste di automobilisti, possiamo avere l’opportunità di dimostrare la validità delle ricerche effettuate nel settore dei trasporti e di far conoscere le enormi potenzialità delle fonti energetiche alternative. Solo così, infatti, potremo contribuire attivamente al miglioramento delle condizioni ambientali delle nostre città.

    Julia Cozzi Xerox Spa – Europe Country Manager – Marketing & Communication Europe

    • questo sistema è frutto di 5 anni di ricerca di un gruppo di meccatronici e ingegnieri.

      Tutti vorremmo una auto elettrica o ibrida idrogeno/elettrica che non usa il classico combustibile.

      Allora, allo studio attualmente esiste ma, quanto tempo passerà per creare la rete stradale con le colonnine per il rifornimento? si parla di 20/30 anni.

      Qual’è l’obiettivo? immagino quello di inquinare meno, allora dico: questo sistema riduce l’inquinamento fino all’80% secondo dal tipo di guida, certificazioni dei fumi e scarichi disponibili anche e online.non necessita di omolagazione perchè l’ossidrogeno in piccolissima parte e viene considerato un additivo al classico carburante
      Permette di risparmiare anche sul carburante.

      Quindi penso che sia un ottimo sistema di transazione da oggi al raggiungimento dell’obiettivo finale.

  7. Ogni kit H1, è coperto da polizza assicurativa axa fino a 1.500,000,00 per responsabilità civile contro terzi (RCT) e responsabilità civile sui prodotti (RCP)
    Dico un milione e cinquecento euro. Pensate che la compagnia si sarebbe preso questo rischio se non avesse avuto la certezza al 1000% sul prodotto? Per quanto riguarda l’elettrolisi, una centralina digitale invia la giusta quantità di corrente di cui la cella necessita. Quindi non esiste stoccaggio, l’ossidrogeno si produce già dal’accensione dell’auto. Alcune regioni come anche la regione Lazio, dal 2014 incentivano con l’esenzione del bollo per 3 anni le nuove immatricolazioni ibride a idrogeno.
    Allora mi chiedo, perchè non estendere tale esenzione anche a chi installa il kit?

  8. Non è un sistema di solo idrogeno, il carburante primario resta sempre benzina o diesel, l’ossidrogeno viste le piccolissime quantità che entra nella camera di combustione viene considerato un additivo, ma questo permette anche la riduzione di consumo del carburante e la forte riduzione dell’inquinamento dalla marmitta.

  9. 2000 euro di kit all’ordine, per risparmiare (forse) 1000 euro/anno di gasolio? Leggo che ogni 10.000 Km si deve fare il “tagliando” al kit; quanto incide all’anno se percorro circa 60.000 km/anno? Non recupererò mai i soldi dell’investimento.
    AXA come fa a valutare se un danno al motore è provocato dal kit? Temo che nessun danno al motore sia provocato dal kit, in perfetto stile assicurativo.

  10. Se funziona davvero perchè qualche potente industria non l’ha messo in produzione e commercializzato? E non raccontatemi la favoletta di grandi e potentissimi gruppi petroliferi che bloccano questi progetti per continuare a vendere carburanti…..

  11. Lavoro per H1, ho il KIT sulla mia auto. La differenza che si percepisce guidando è strabiliante. Maggiore accelerazione e maggiore velocità. Quello che stupisce è la fluidità del motore e la maggiore silenziosità. Si deve essere parecchio controllati nell’accelerazione per risparmiare, perché la macchina corre senza accorgersene. Guidare è un nuovo piacere. Se volete info sul KIT o acquistarlo, contattatemi: 3384497605

  12. Se il kit ha un costo di 1500/1800 euro e il risparmio nelle condizioni ottimali arriva fino al 30% (plausibile 15%) mi dite come lo si può ammortizzare? Non è ancora un po’ caruccio rispetto all’impiantistica utilizzata? Angelo (uno a cui piacerebbe montarlo)

  13. Anche io sono un commerciale di H1 dalle origini e ho tanto da raccontare. Se qualcuno fosse interessato a installarlo sono a disposizione nel fornirvi tutti i dati necessari. Prossimamente ho intenzione di pubblicare anche qualche video per chiarire tutta la procedura di installazione e produzione di idrogeno. Sono a vostra completa disposizione.

  14. Chi dovesse possedere un auto con impianto a metano può montare questo kit? Ho letto che è montabile su auto con impianto a GPL. È lo stessi per il metano e se sì, porta dei vantaggi?

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