Costruttori di camion nel mirino, il “cartello” segnala una multa da record

Sarebbe una multa da record quella che l’Unione europea si prepara a comminare ai costruttori di camion per aver fissato i prezzi e ritardato l’introduzione di nuove tecnologie per quanto riguarda le emissioni. L’accusa contro Daf, Daimler, Iveco, Scania, Man e Volvo/Renault fu annunciata dal commissario alla concorrenza, Margrethe Vestager, nel 2014.

Secondo il Financial Times, i sei gruppi coinvolti hanno accantonato 2,6 miliardi di euro per far fronte alla multa, che potrebbe arrivare già questa estate: sarebbe la più grande sanzione della storia dell’Ue, capace di superare la maxi multa da 1,4 miliardi inflitta nel 2012 ai produttori di televisioni. “Il lavoro è in corso” e fino a quando l’indagine non sarà chiusa “non abbiamo niente da dire”, ha detto il portavoce della Commissione Ue Margaritis Schinas. Il portavoce ha però avvertito che “molte delle cose che si leggono in giro basate su fughe di notizie, commenti o speculazioni possono anche essere ‘interessate’, perché sono legate a forti interessi commerciali con una posta in gioco”, e nello specifico “nel caso in considerazione” del cartello sui camion “suggerirei rispettosamente di fare come noi facciamo, ovvero di prendere una certa distanza e aspettare la decisione formale della Commissione”.

Una risposta a “Costruttori di camion nel mirino, il “cartello” segnala una multa da record

  1. Prendere una certa distanza? La stessa che avete preso sui costi minimi di sicurezza? Col senno di poi, avremmo dovuto fare come loro: trovarci in un bel alberghetto e fissare i prezzi dei trasporti, accantonare fondi per la multa (naturalmente già compresi nel prezzo) e quant’altro. Caro portavoce, fortunatamente possiamo contare sulle “fughe di notizie” e sulle “cose che si leggono in giro”, diversamente fareste tutto in sordina impedendo ai deboli di difendersi. Attenderemo la decisone formale della Commissione e mi auguro che le associazioni dei trasportatori di tutta Europa richiedano un bel risarcimento.
    Queste pratiche di cartello influiscono negativamente anche sui bilanci degli stati, costretti a stanziare fondi per mitigare gli effetti delle distorsioni di mercato. E l’autotrasporto ne sa qualcosa!

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