Strage del bus, il padre di Serena: “Stop ai viaggi di notte con autisti forse stanchi”

“Quello che chiedo è che queste cose non accadano mai più: gli spostamenti dei giovani, che sono la nostra speranza e il nostro futuro, devono avvenire in sicurezza, con mezzi in buone condizioni, non alle 4 del mattino con autisti forse stanchi”. Lo ha detto Alessandro Saracino, padre di Serena, una delle 13 studentesse morte nel terribile incidente di Tarragona, in Spagna.

“Non è colpa di nessuno”, ha detto, “ma non è possibile che giovani che vanno in un Paese amico come la Spagna per studiare perdano la vita in un modo così assurdo”. Alessandro Saracino, medico di famiglia a Settimo Torinese, ha raggiunto già ieri sera la Spagna con la moglie. In attesa di entrare all’obitorio, ha riconosciuto la figlia da una foto. “Era una ragazza bellissima, era la nostra unica figlia, vivevamo per lei”, ha detto con la voce rotta dal pianto. “Me l’hanno schiacciata, vedesse come è stata ridotta…”.

3 risposte a “Strage del bus, il padre di Serena: “Stop ai viaggi di notte con autisti forse stanchi”

  1. Da madre di un pluri Erasmus comprendo e partecipo al dolore dei genitori. fortunatamente mio figlio è tornato sano e salvo dalla Turchia, dove il rischio è anche quello di ritrovarsi spappolati per un attentato. Purtroppo il genere di incidente occorso alla nostre ragazze può capitare anche qui.:quanti pullman trasportano i nostri figli durante le trasferte in discoteca alle 4 del mattino. possiamo fare qualcosa perché non accada più? sarebbero sufficienti nuove norme più stringenti, veicoli più intelligenti o dovremmo invece pensare ad un nuovo modello di business? in questo momento di grande dolore posso offrire le mie preghiere ai genitori straziati e e continuare ad impegnarmi per mantenere l’efficienza degli automezzi dell’azienda e la sicurezza dei conducenti, anche a costo di non essere CONGRUO e COERENTE!

  2. Mi risulta che anche nel trasporto persone si stiano vivendo momenti difficilissimi ed che anche li si annidi l’illegalità e l’incoscienza di tanti imprenditori. è di pochi giorni fa la notizia che la polizia ha sanzionato e fatto sostituire ad una ditta un autista di una gita scolastica che, nei controlli che adesso possono fare per dare maggiore sicurezza ai nostri ragazzi, aveva evidenziato una manomissione dei tempi di guida. Le leggi ci sono e si deve trovare il modo di farle assolutamente rispettare non serve altro. Poi la disgrazia ,la distrazione, l’errore e le coincidenze sfortunate sono sempre in agguato ma a quelle non si può altro che opporre dei mezzi evoluti e soprattutto fare rispettare le regole. Il fatto di allacciare le cinture di sicurezza (fatto tassativo in Inghilterra ad esempio) avrebbe a mio parere limitato queste tragiche conseguenze che , viste le condizioni del mezzo, mi appaiono troppo gravi per un ribaltamento. Ai genitori di questi sfortunati ragazzi un grosso abbraccio e le mie preghiere perché possano superare un momento che nessun genitore vorrebbe mai vivere.

  3. Condivido il commento di Alessandra. Il dolore per una perdita così grave per un genitore è senza dubbio immenso. Nel merito evidenzio che se il conducente guidasse solo le ore previste dal regolamento comunitario sia che guidi di giorno o di notte la stanchezza non è il problema più rilevante. Se poi vi fosse la certezza che nel caso di non applicazione delle norme, verificabili solo con controlli mirati, si applicasse il principio della responsabilità condivisa per cui le sanzioni sono estese a tutti i soggetti che partecipano all’attività di trasporto (conducenti e proprietari e per le merci anche i committenti) certi episodi si ridurrebbero di molto. La responsabilità di chi deve garantire norme applicabili e funzionali è grandissima. Solo il buon Dio può perdonare. Non certo i genitori di quei poveri ragazzi ai quali non gli si può che essere vicini con la preghiera.

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