Fare il camionista fa male al cuore. È il lavoro più a rischio per gli infarti

Fare il camionista fa male al cuore. Secondo una ricerca presentata alla conferenza annuale della American Heart Association sarebbe proprio quella dell’autista di camion la professione più pericolosa per il cuore. Tra gli altri lavori a rischio infarto ci sono il venditore, l’impiegato amministrativo, poliziotto e pompiere, il ristoratore, l’operatore finanziario, il turnista e l’agricoltore.

Come scrive Corriere.it, “lo studio ha preso in esame oltre 5 mila persone di più di 45 anni che in cartella clinica evidenziavano nel loro passato problemi cardiaci. Per ogni tipologia di lavoro sono state valutate le caratteristiche fisiche e presi in esame sette parametri diversi, che andavano dalla dieta all’esercizio fisico, dalla pressione sanguigna ai livelli di zuccheri, dal colesterolo all’abitudine della sigaretta e l’eventuale sovrappeso. Tutti fattori che, se sopra il livello di guardia, mettono il lavoratore a rischio di problemi cardiaci, infarti e ictus”. Secondo la ricerca, i camionisti sarebbero fortemente a rischio a causa della sedentarietà dovuta alle molte ore al volante e dell’alta percentuale di fumatori.

8 risposte a “Fare il camionista fa male al cuore. È il lavoro più a rischio per gli infarti

  1. Però per lo stato non è un lavoro usurante. Direi poi che non è messo bene nemmeno il cuore degli imprenditori del trasporto nel vedere come si stà riducendo il settore!

  2. Dopo il colpo di sonno ecco il rischio infarto. Non è che si voglia fare soldi anche sulla salute degli autotrasportatori.

  3. La società autostrade ha creato alcuni punti di controllo e prevenzione gratuita per i conducenti dei veicoli pesanti. Iniziativa meritevole perché attuata sia per i diretti interessati che per tutelare la sicurezza degli altri utenti. Una proposta la voglio lanciare ai dirigenti delle Autostrade. perché non prevedere anche i controlli che individuino i soggetti a rischio per i colpi di sonno? Mettere sull’avviso i conducenti della presenza delle condizioni sintomatiche della possibile presenza delle forme di apnee notturne che producono i colpi di sonno e invitare tali soggetti a sottoporsi a dei controlli nelle strutture mediche sarebbe un’altra grande iniziativa che tornerebbe a merito dei concessionari autostradali. Perché Stradafacendo non si fa portavoce di una simile proposta sensibilizzando i vertici delle Autostrade o di chi li rappresenta?

    • La schifezza dovete guardare dal padrone del camion, è propio lui che obbliga per ogni cosa l’autista. La polizia deve condannare proprio lui.

  4. Sono proprio i padroni del camion che la polizia deve condannare, i padroncini albanesi che fanno proprio schifo in questo settore molto importante dell’economia italiana. Fano gli spiritosi, parlano anche nel nome di Dio, una vera schifezza. Mettete in galera quel m…….

  5. Io infarto acuto miocardico il 21 settembre 2019, ho 54 anni, dopo 3 mesi di riposo nuovamente al lavoro non c’è alternativa e peraltro faccio trasporti esclusivi e manipolazione di merce pericolosa e anche la inalo, e una vergogna sono stanco e faccio dalle 4 di mattina fino alle 18 di sera e a volte non rientro dobbiamo pur mangiare, ma devo morire sul lavoro? Pensione no lavorare lavorare e lavorare.

    • Nessuno ti obbliga Alfredo…. cambia lavoro, io l’ho fatto a 56 anni ma non credere che giù dal camion siano tutte rose, fiori e denari a pioggia, anzi. Io, che sono figlio d’arte vera, dal nonno con i carri a cavalli al padre grande autotrasportatore serio e immenso con ex autisti e dipendenti che ancora oggi a distanza di 20 anni dalla sua scomparsa vengono a ringraziare per quanto ricevuto nella loro vita lavorativa e familiare, quando sono alla guida di un camion mi riposo e rilasso, anche quelli con cambio fuller non sincronizzato, immagina un pò ora che quasi tutti i pesanti sono automatici….e non raccontiamo troppe bugie sulla salute dei camionari che si facciano un pò di sano sport durante le ore di riposo obbligatorie tra i turni di guida; basta piangersi addosso, negli anni 70 andavamo a 60 all’ora,in 2 autisti sul Fiat 690, da Milano a Palermo guidando sempre, 20 ore su 24,in inverno con coperte e cappelli di flanellona stile Fantozzi e in estate in mutande e canotta, fermandoci solo per mangiare e fare i bisogni.

    • Alfredo, non so se tu hai fattori di rischio modificabili (fumo, sovrappeso) o che si possono tenere a bada con le medicine (pressione, colesterolo, ecc.), visto che sei costretto a continuare il tuo lavoro, almeno tenerti per quanto possibile controllato riduce il rischio di un secondo infarto… e cerca di non inc…zarti troppo, quello è veleno per il tuo cuore malato. In ogni caso auguri, e tieni duro!

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