Rimborsi per i ritardi sui mezzi pubblici: una norma-beffa impedisce d’ottenerli

Consentire che le aziende di trasporti pubblici possano appellarsi a eventi imprevedibili come causa dei ritardi rischia di far si che il rimborso per ritardi superiori a mezz’ora di bus e altri mezzi pubblici si trasformi in una colossale bufala, nell’ennesima presa in giro per gli utenti. Ad affermarlo sono i responsabili del Codacons che, commentando le novità contenute nella bozza del decreto sui servizi pubblici locali, denunciano come “per ottenere il rimborso del costo del biglietto in caso di ritardi, i passeggeri dovranno affrontare un vero e proprio percorso a ostacoli, che quasi sempre li vedrà perdenti”. “Le aziende del trasporto in questo modo potranno facilmente essere sollevate da qualsiasi forma di indennizzo”, sottolinea il presidente Carlo Rienzi, “visto che la genericità della definizione imprevedibili potrebbe inglobare tutto, dalle auto in doppia fila al maltempo.  Così raramente gli utenti riusciranno a ottenere rimborsi”. Senza tralasciare un altro elemento importante: “in molte città le fermate dei bus non indicano gli orari precisi del passaggio dei mezzi, circostanza che rende impossibile stabilire quando il ritardo superi i 30 minuti…”.

2 risposte a “Rimborsi per i ritardi sui mezzi pubblici: una norma-beffa impedisce d’ottenerli

  1. “Noi fummo nei secoli calpesti e derisi perché non siam popolo perché siamo divisi”. Non sono un poeta novello: questo è l’inizio della seconda strofa dell’inno “Fratelli d’Italia” che non cantano mai e non insegnano neppure ai ragazzi. Perché? Forse perché induce a pensare che il pensiero del Macchiavelli è la regola del potere applicata o l’ancor più antico detto latino “divide et impera” sono i riferimenti ai quali si ispira che gestisce la politica in Italia? Quante volte abbiamo sentito in questi due anni il presidente Renzi affermare: l’Italia riparte; o l’Italia è ripartita; è finito il tempo….. Qualcuno reagisce oppure organizza una qualche forma di reazione? (politica ben inteso) assolutamente no. perché quando c’è da rimboccarsi le maniche e incominciare a cambiare vi è un prezzo da pagare ed allora la stragrande maggioranza preferisce lamentarsi piuttosto che fare. Così diceva Giovanni Falcone.

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