Taxi e auto a noleggio, è il Far West. E sui manifesti Wanted c’è sempre Uber

“Il trasporto pubblico, Taxi e Ncc, necessita di regole certe e che vengano fatte rispettare. Consentire a Uber, che oltre tutto ha sede nei paradisi fiscali, di inserirsi surrettiziamente nel mercato, significa danneggiare un’intera categoria e provocare disservizi. Un conto è la libertà di impresa altro è il Far West delle regole”. Lo dichiara il senatore di Forza Italia, Francesco Aracri, intervenendo sul “caso Uber”, la multinazionale americana specializzata nelle prenotazioni di auto tramite telefonino che ha proposto sul mercato due nuovi servizi: Uber Pop che riunisce car sharing e il servizio taxi o noleggio d’auto, permettendo a chiunque praticamente di  trasformarsi in un “tassista”,  e Uber Black che permette invece all’utente d’individuare la vettura disponibile più vicina grazie a un’app. La mancanza di regole certe era già stata recentemente denunciata a gran voce, in più occasioni, dal presidente di Conftrasporto Paolo Uggè, che alla vigilia dell’audizione del 2 dicembre davanti alla X Commissione del Senato sul Disegno di legge sulla concorrenza, aveva chiesto ” una riforma organica del settore, che promuova la leale concorrenza tra le imprese, per mantenere la professionalità dei servizi, la tutela degli utenti e della sicurezza”.

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