Colpi di sonno, le norme per la patente non bastano: “Test preventivi obbligatori”

“Un’occasione mancata. Anzi, per i conducenti che soffrono di apnee notturne è chiaro il rischio di indurli a non dichiarare la sindrome per non perdere il posto di lavoro. Il recepimento da parte del Governo italiano della Direttiva Europea 2014/85/UE concernente la patente di guida, con un Decreto Ministeriale come formulato lascia irrisolte rilevanti e consolidate perplessità sull’attuazione dal punto di vista sanitario di un provvedimento così impegnativo, con il rischio di neutralizzare la prevenzione del colpi di sonno al volante”. L’allarme arriva dalla dottoressa Maria Grazia del Medico, presidente della Fondazione per la Ricerca e la Cura dei Disturbi del Sonno Onlus, che da tempo si batte per contrastare la diffusissima patologia delle apnee ostruttive notturne. L’Osas, spiega la Fondazione in una nota, è la “causa di almeno 17 mila incidenti stradali ogni anno in Italia, con oltre 250 morti, 12 mila feriti e danni per 1,5 miliardi di euro”.

“Il decreto ministeriale (Gazzetta Ufficiale del 13 gennaio 2016) mette in evidenza alcune significative criticità. Ciò che in altri Paesi, non solo europei, è attuato già da molti anni, in Italia è ancora lontano dall’essere realizzato a causa di una cronica sproporzione tra le improrogabili necessità di affrontare l’Osas e le strutture sanitarie a ciò dedicate”, spiega la dottoressa Maria Grazia del Medico. “Questo potrebbe provocare nei conducenti professionali (autotrasportatori, guidatori di taxi, bus e auto a noleggio) e nei privati che usano l’auto per lavoro timori piuttosto fondati sulla possibilità di perdere l’occupazione qualora si accertasse questa patologia che, in realtà, è facilmente diagnosticabile e curabile”. Il presidente della Fondazione ha ricordato che “in Italia la maggior parte degli individui sofferenti di Osas ignora questa patologia o, pur essendone informato, non ha gli strumenti conoscitivi per comprendere la gravità dei sintomi, come la sonnolenza diurna. Senza accertamenti preventivi, come la polisonnografia, non è possibile appurare e trattare tempestivamente la patologia. A soffrire di Osas sono oltre due milioni di soggetti, di cui ad oggi meno del 5 per cento ha ricevuto una diagnosi e una terapia. Sono numeri estremamente preoccupanti”.
“Insomma”, ha aggiunto il presidente della Fondazione per la Ricerca e la Cura dei Disturbi del Sonno Onlus, “si configura il rischio concreto che i soggetti a rischio di Osas, sottoposti a visita medica, neghino di fatto i sintomi della patologia per il timore di perdere la patente e il posto di lavoro. E oggi questa comprensibile paura potrebbe concretizzarsi ancor più facilmente, rendendo seriamente problematico contrastare efficacemente gli incidenti stradali causati dai colpi di sonno al volante e ridurre il numero di vittime che essi comportano”. Secondo Maria Grazia del Medico, “la soluzione sarebbe quella di rendere obbligatori i test preventivi di accertamento delle Osas per tutti o almeno per i conducenti professionali e, nel contempo, avviare campagne di informazione e di educazione pubblica sulle Osas, delle quali il Governo dovrebbe farsi carico così come già avviene per l’abuso di alcool e di droghe”.

Leggete anche:

Divieto di patente a chi non dorme bene di notte e rischia colpi di sonno alla guida

2 risposte a “Colpi di sonno, le norme per la patente non bastano: “Test preventivi obbligatori”

  1. Benissimo. In Italia saremmo capaci di sostenere, con dati ovviamente inoppugnabili per chi li deve utilizzare pe sostenere le proprie tesi, che il “fumo aumenta il grado di concentrazione” E’ un non sense, ma sono sicuro che potrebbero esservi delle statistiche ad hoc. Ora la gentile dottoressa che sostiene i dati degli incidenti causati dai colpi di sonno, o è in grado di produrre dati inoppugnabili, elaborati da terzi (istat) che comprovano quello che sostiene oppure, in caso contrario, sembrerebbe un tentativo di rendere obbligatorio qualcosa che in Europa non esiste. Non v’è dubbio che chi fabbrica le macchinette per l’ossigenazione notturna sarà particolarmente contento. Chissà perché mi viene in mente la questione dei filtri anti particolato che trasformano dei vecchi Tir in modernissimi e non inquinanti automezzi. Per favore non prendiamoci in giro.

  2. Ha perfettamente ragione Pasquino in effetti la dichiarazione “causa di almeno 17 mila incidenti stradali ogni anno in Italia, con oltre 250 morti, 12 mila feriti e danni per 1,5 miliardi di euro” da che dati è sostenuta? Come si fa a dire che tutti quegli incidenti sono avvenuti per colpi di sonno dovuti all’OSAS e non per il fatto di avere guidato 15 ore di fila (magari con qualche aiutino)o per non avere dormito che 2/3 ore per notte ma perchè non si aveva più tempo per riposare?. Un controllo dello stato di salute per esercitare perlomeno la professione di autista professionale c’è già (anche se i nostri incapaci politici vogliono aumentare l’intervallo delle visite da 1 a 2 anni) e si può anche pensare migliorarlo ma allora si deve garantire che tutti gli autisti a livello europeo debbano rispettare gli stessi vincoli. Riposa meglio un autista con l’OSAS nel proprio letto o uno che vive sul camion al freddo d’inverno e al caldo d’estate sul ciglio di una strada?? E agli eventuali autisti che magari a 50/60 anni si trovano con la patente ritirata che facciamo fare? Devono morire di fame o rimanere in carico all’azienda fino alla pensione?

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *