“Il dolore dei familiari delle vittime della strada non va usato per scontro politici”

“La legge sull’omicidio stradale rimane completamente valida e assolutamente condivisibile. È una norma necessaria”. Parola del vice ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Riccardo Nencini, che ha spiegato come la legge sia “necessaria per aumentare il livello di sicurezza sulla strada e per punire più severamente e con maggiore giustizia chi, ubriaco o drogato, uccide alla guida di un auto. Quello di oggi va annoverato tra gli incidenti di percorso e nulla di più”, ha aggiunto Nencini commentando il fatto che il testo, modificato a Montecitorio in seguito all’approvazione a scrutinio segreto di un emendamento di Forza Italia contro il parere del governo, ora dovrà tornare al Senato, dove aveva visto iniziare il proprio iter legislativo, per la terza volta. “Consiglio di non strumentalizzare politicamente un caso parziale di fronte alla ‘giustizia giusta’ e al dolore delle famiglie”, ha concluso Nencini.

Una risposta a ““Il dolore dei familiari delle vittime della strada non va usato per scontro politici”

  1. Che si debba operare pe salvaguardare la sicurezza dei cittadini non c’è dubbio. Ma anche che il testo elaborato dal Governo sia una solenne presa in giro può essere un dubbio. Perché non trasformare in omicidio volontario chi uccide perchè si è messo alla guida in stato di ebrezza o in stato di alterazione da droghe? in queste settimane una sentenza ha ribadito questo principio dell’omicidio volontario. Il testo approvato dal Governo è solo propaganda per conquistarsi il consenso di coloro che hanno subito la perdita di un congiunto. Non si esita a sfruttare il dolore pur di avere consenso elettorale e magari far lavorare tanti legulei. L’emendamento che è stato approvato prevede che chi produce danni a persone perché in stato di ebrezza e presta soccorso a chi è rimasto coinvolto (dunque non uccide) non deve essere arrestato in fllagranza. Una norma che non riduce minimamente la pena che verrà stabilita ma che induce chi ha sbagliato a soccorrere chi ne ha bisogno. La demagogia del rappresentante del governo, che non è stato in grado di garantire, pur avendo una maggioranza forte (340 deputati) la difesa di una norma che aveva dato per realizzata è semplicemente ridicolo. I torquemada di mestiere smettano di trasformare il nostro Paese in uno Stato dove tutto è vietato, tranne quello che viene consentito per grazia dal “grazioso principe”. questo non è da Stato democratico bensì da regime sovietico dove tutto era vietato, tranne che per gli amici. (fintanto che erano considerati tali poi…)

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