Sistri, la beffa infinita per i trasportatori ha tutto il sapore di un furto di Stato

Il presidente del Consiglio Matteo Renzi, il ministro per l’Ambiente Gian Luca Galletti, centinaia di parlamentari e senatori, segretari, sottosegretari e funzionari pagherebbero il conto al ristorante dopo essersi seduti a tavola ed essersi sentiti dire che il cucina non c’è neanche un piatto di pasta? Oppure metterebbero mani al portafogli in un negozio d’abbigliamento per acquistare un vestito o una giacca stracciati, sporchi e buoni solo per essere buttati in pattumiera? La risposta, evidentemente è no. E allora come possono pretendere che anche per il 2016 moltissimi autotrasportatori italiani siano costretti a mettere mani a portafogli, già svuotati da una crisi spaventosamente lunga, e pagare fior di euro per un servizio, quello del Sistri, il sistema di monitoraggio del rifiuti speciali, costato cifre da capogiro ma buono solo per essere buttato in pattumiera, come confermato, del resto, dagli stessi esponenti del Governo? Non è una drammatica presa in giro pretendere che qualcuno paghi per qualcosa che sa già che non potrà essere disponibile?  Sono queste le riflessioni che hanno spinto Conftrasporto a tornare a denunciare, attraverso una lettera aperta sul quotidiano il Giornale pubblicata nell’edizione di lunedì 21 dicembre, lo “scandalo Sistri”. Scandalo perché costato montagne di euro e mai entrato realmente in funzione in modo adeguato; scandalo perché fatto pagare come se fosse funzionante. Scandalo perché, denunciano gli autori della lettera aperta, indirizzata in particolar modo al presidente del Consiglio Matteo Renzi e al ministro all’Ambiente Gian Luca Galletti, “anche per il 2016 le imprese di trasporto che non pagheranno il Sistri incorreranno nelle  sanzioni di 15.500 euro per la mancata contribuzione a un sistema che non funziona”, e perché “nella Legge di Stabilità non si sono volute recepire le ripetute richieste di sospensione del pagamento”. Ma scandalo anche perché  questa nuova assurda tassa rappresenta l’ennesimo ostacolo che una politica incapace mette sulla strada di chi vuole solo lavorare e essere competitivo sul mercato.

8 risposte a “Sistri, la beffa infinita per i trasportatori ha tutto il sapore di un furto di Stato

  1. Non è che Cantone avrebbe un po’ di tempo anche per questa questione? Oppure Guariniello che ora è pure libero da impegni? Che dite, li assoldiamo?

  2. Di lettere aperte sulla stampa per denunciare questa assurdità ne ho già lette un po’… Agli amici di Conftrasporto dico: non è ora di scegliere altre strade per far capire a certi ladri patentati che la devono smettere di sfilare soldi dal portafogli di chi si fa un mazzo tanto per sprecarli come solo loro sanno fare?

  3. Un’azienda privata realizza un sistema che non funziona e fa pagare al cliente il servizio. Nella migliore delle ipotesi si vede arrivare un bell’insoluto, nel peggiore una denuncia. Una porcata simile la fa lo Stato e tutto va bene?

  4. Vogliamo provare a pagare solo un euro di contributo al SISTRi e poi, tutti inisieme, ricorrere contro le eventuali sanzioni per incompleto pagamento alle diverse Autorità anticorruzione, Corte dei COntil, TAR e giudice ordinario. Sarei curioso di vedere cosa succede !

  5. Stendiamo un Velo pietoso… Che altro commentare? Ho letto, sulla pagina pubblicata sul Giornale, che il sottosegretario al Ministero dell’Ambiente Silvia Velo ha dichiarato alla Camera il 5 febbraio 2015, quindi la bellezza di 10 mesi fa che fanno, all’incirca 300 giorni, che sulle problematiche inerenti agli oneri versati a titolo di iscrizione al Sistri sono in fase di studio modalità per un intervento finalizzato alla loro restituzione o compensazione”. Trecento giorni non solo non sono bastati per capire come restituire o compensare: adesso vengono a dirci che il Sistri, pur non esistendo, dovrà essere pagato anche nel 2016…

  6. Appunto, LE associazioni di categoria. perché, almeno su questa questione, concordano tutte. E se ci si muove insieme si acquista maggior peso.

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