La riunione convocata ieri dal ministro per i Trasporti Graziano Delrio, che ha voluto incontrare i rappresentanti del mondo dell’autotrasporto, ha aperto il confronto sulle questioni più urgenti per la categoria: dalla competitività delle imprese italiane alla lotta al cabotaggio abusivo; dai tempi di pagamento alla regolarità del mercato e all’efficienza dei servizi della pubblica amministrazione, solo per citare i temi più caldi. Un confronto particolarmente importante alla luce della Legge di stabilità che ipotizza una revisione di spesa anche per il ministero per i Trasporti chiamato ad affrontare alcuni aspetti di forte impatto sulle imprese del settore. Da tempo Conftrasporto, Unatras e Anita, federazione di Confindustria, hanno ribadito la ferma volontà di trovare soluzioni condivise che diano riposte selettive, privilegiando le imprese rispettose delle regole: un percorso avviato in occasione dell’ultimo protocollo d’intesa e che non può restare sulla carta. È giunta l’ora di attuare gli impegni presi a tutela delle imprese italiane che competono nel mercato europeo e che per farlo sono pronte a investire in tecnologie chiedendo, in cambio, che solo gli operatori che rispettano le regole siano i destinatari degli aiuti del Governo. Da qui la richiesta, prima di procedere a possibili tagli delle risorse, di adottare scelte che portino a escludere dal mercato tutti i soggetti irregolari. Una manovra obbligata, da affidare a un Comitato dell’Albo rimesso nelle condizioni di esercitare controlli certi. E obbligatorio è anche intervenire nei confronti di chi continua a “traslocare” le proprie sedi nei Paesi con leggi meno severe e costo del lavoro più basso; contro l’abusivismo nelle operazioni di cabotaggio; per migliorare il trasporto combinato, per non penalizzare i trasporti con eccessivi divieti di circolazione. Sì, dunque, a un nuovo percorso, ma solo se prima sarà dato il semaforo verde alle riforme che da tempo le federazioni invocano nell’interesse del Paese.
Paolo Uggé
Come ho già scritto spero che le associazioni proseguano unite su questa strada perché tutelare chi è in regola è l’unica strada da percorrere.
Ho visto che, come sostengo da tempo, nelle richieste vi è l’indetraibilità del costo del trasporto per chi non paga entro i termini dei 60 gg e la cosa va più che bene e l’ideale sarebbe che tale indetraibilità venisse estesa anche a chi utilizza aziende non in regola. A mio parere questo è uno degli ultimi treni da prendere per salvare la parte sana di questo settore altrimenti rimarranno solo i bagarini e gli irregolari.