Addio Pra? Giulio Andreotti diceva che nessuno l’avrebbe mai cancellato…

Giulio Andreotti, amante delle battute e capace di crearne alcune indimenticabili,  soleva dire che in Italia ci sono due tipi di matti: quelli che vogliono risanare le ferrovie e quelli che vogliono chiudere il Pra, gestito dall’Aci. Forse anche il “divino Giulio” per una volta potrebbe essere smentito: la riforma della Pubblica amministrazione, nota anche come legge Madia, appena approvata, ha infatti assegnato direttamente al ministero delle Infrastrutture e Trasporti il compito di rilasciare sia il certificato di proprietà, contenente i dati di chi ha acquistato il veicolo, sia il libretto di circolazione, con l’indicazione delle caratteristiche tecniche del mezzo, accorpando il servizio tramite un’unica banca dati. In altre parole ha unificato Motorizzazione civile e Pubblico registro automobilistico, rendendo quest’ultimo inutile.  Obiettivo tagliare drasticamente i costi, e il risparmio diretto per i cittadini, che versano ogni anno al Pra oltre 230 milioni di euro, di cui quasi la metà, 120 milioni, servono per pagare il personale, dovrebbe essere pesante: circa 60 milioni. Ma ciò che “vale” ancora di più è che grazie a questa manovra migliorerà il servizio offerto ai cittadini. Compresi moltissimi trasportatori che, attraverso le proprie associazioni, avevano chiesto a gran voce di procedere all’eliminazione dell’inutile e costosa duplicazione, inserita nell’elenco delle “bocciature” anche dal commissario alla Spending  review Carlo Cottarelli. Ma neppure il  professor Mario Monti era riuscito a vincere le resistenze di chi voleva a ogni costo mantenere in vita i 106 uffici provinciali e i 400 sportelli del Pra. Ora sarà davvero la volta buona? C’è da scommettere che ancora una volta ci saranno forti tentativi di bloccare il tutto e modificare una norma che va invece nella giusta direzione, ma in gioco c’è la credibilità di chi governa. E una nuova retromarcia sarebbe impossibile da giustificare.

Paolo Uggé, presidente di Fai Conftrasporto e vicepresidente di Confcommercio.

5 risposte a “Addio Pra? Giulio Andreotti diceva che nessuno l’avrebbe mai cancellato…

  1. … e se lo diceva Andreotti mi verrebbe da pensare che sia l’ennesima esternazione fine a se stessa del Governo dei parolai guidati dal signor Renzi….

  2. La stampa è contro Renzi perché è fomentata dai politicanti, dai portaborse, dai sindacalisti fannulloni inutili come pochi altri e da tantissimi sindacalizzati beceri indottrinati: tutti esponenti della cultura della prima e della seconda repubblica, tutti figli degli inciuci politico economici che piacevano tanto anche al governo dei professori e a quello di Lettino. Tutta gente che ha il terrore di essere spazzata via da uno, Renzi, che le riforme invece le fa davvero…

  3. I parolai sono stati i Monti e i Letta, non certo Renzi: lui è l’unico che sembra davvero far qualcosa (potrebbe fare molto meglio ma è già moltissimo meglio del professore meno adatto a insegnare (almeno la materia politica) degli ultimi decenni e del Letta sbagliato (ci sarebbe voluto lo zio Gianni al suo posto…)

  4. Io non sto con Renzi e vorrei essere obiettivo. Senza dubbio il segretario Pd, nonche’ presidente del Consiglio, aveva suscitato molte speranze e aspettative ma i comportamenti successivi, se si vuol essere obiettivi, hanno mantenuto molto poco di quanto era stato annunciato. Anche la probabile chiusura del Pra (dico probabile perche’ occorre attendere i decreti legislativi di attuazione e, come dice bene il presidente Ugge’ i rischi sono sempre presenti) non e’ frutto della volonta’ cosi’ ferma del presidente Renzi che per ben due volte ha cancellato quella richiesta che l’ Unasca, Conftrasporto e Anita, avanzavano da tempo. Tornando agli annunci non diventati fatti concrtei mi limito a ricordare l’ impegno a saldare entro l’ anno 2014 i debiti della P.amministrazione nei confronti delle imprese. L’ impegno ad intervenire nell’edilizia scolastica con le risorse necessarie. La lotta all’ evasione fiscale evitando che il fisco colpisse i piu’ deboli. La lotta al precariato per le ” vittime della legge Fornero”. La riforma della scuola. L’ impegno a livello europeo di rendere la politica dell’ accoglienza sostenibile da tutti e soprattutto da realizzare nei confronti di coloro che non commettono reati nel nostro Paese. Infine contrabbandare la trasformazione dei contratti precari in occupazione stabile e’ un atto truffaldino. Non e’ aumentata l’occupazione ma le assunzioni a tempo indeterminato che pero’ rischia di dkvenire tra tre anni un nuovo disoccupato se la legge non sara’ prorogata.
    Non voglio continuare ma l’elenco e’ lungo. Finisco, essendo un piccolo imprenditore dell’autotrasporto, dicendo che con il settore e’ venuto meno ad accordi sottoscritti (sulle spese non documentate per gli artigiani monoveicolari) e con il nuovo taglio delle spese ha gia’ fatto sapere che si rimangera’ anche l’intesa sul recupero dell’ accisa del gasolio che nell’ accordo sottoscritto nove mesi or sono ha valenza triennale. Anche in questo caso, come dimostrato dalla Conftrasporto con documentazione validata, si danneggeranno le imprese e non si dara’ alcun beneficio alle casse dello Stato. Questi sono fatti per i quali non posso che essere “Uno che non la pensa come Renzi”
    Iochenonlapensocomerenzi

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