Trasporti, pagare le tasse è un rebus. “Il Governo invece di semplificare complica”

“In Italia ormai è diventato complicato tutto, perfino pagare le tasse. E per gli autotrasportatori si sta davvero superando il segno dell’umana sopportazione passando dal danno alla beffa”. Non hanno bisogno di commenti le parole con le quali Giuseppina Mussetola, segretario della Fai Conftrasporto di Brescia, ha deciso di denunciare lo scandalo delle deduzioni forfettarie, esempio del peggior modo che esista per guidare un Paese che la rappresentante dell’associazione bresciana, prima in Italia per numero di imprese di autotrasporto associate, ha messu sul banco degli imputati. Con il capo d’accusa riassunto in una breve cronistoria.  Tutto inizia nel gennaio scorso, quando, scrive Giuseppina Mussetola, “ci fu la conferma da parte dell’allora ministro alle Infrastrutture e ai Trasporti Maurizio Lupi delle stesse deduzioni riconosciute per il 2013. Ma il 2 luglio, a sorpresa ecco la tabella dell’Agenzia delle Entrate che riduce drasticamente le somme deducibili, seguita il 23 luglio, nel corso dell’incontro al ministero dei Trasporti fissato dopo la protesta della categoria e la minaccia del fermo, dalla promessa di rivederle e di avvicinare quanto riconosciuto per il 2014 al 2013. Da allora, però, più nulla di ufficiale, solo voci che si rincorrono su possibili deduzioni riportate all’80 per cento degli importi precedenti, ma dall’Agenzia delle Entrate che deve ufficializzare le nuove tabelle tutto tace. È troppo chiedere di conoscere gli importi corretti per tempo in modo da compilare le dichiarazioni dei redditi in maniera esatta e permettere al contribuente di versare il dovuto, non di meno ma neppure di più?”, si chiede, e soprattutto chiede al Governo, la rappresentante della Fai di Brescia esprimendo con ogni probabilità il pensiero dell’intera categoria a livello nazionale. “Evidentemente sì”, è la sconfortante risposta. “È una richiesta eccessiva visto che nulla pare muoversi e neppure le telefonate che abbiamo fatto come Fai alla direzione centrale dell’Agenzia delle Imposte a Roma riescono a sbloccare la situazione. Eppure il 20 agosto, data per la quale le imprese devono versare la prima rata delle loro imposte, è alle porte. È fondamentale conoscere i nuovi importi al più presto, già oggi se possibile, in tempo per compilare dichiarazioni corrette. Le somme da versare per le aziende interessate possono variare di centinaia se non di migliaia di euro. E non dimentichiamo, ciliegina sulla torta, che gli studi dei commercialisti stanno giustamente per chiudere per ferie. E allora, cosa vogliamo fare?”

 

14 risposte a “Trasporti, pagare le tasse è un rebus. “Il Governo invece di semplificare complica”

  1. E magari, poverino, il signor Matteo Renzi si domanderà anche perché il suo consenso in un anno è crollato dal 70 al 36 per cento!!!!!!!

  2. Il signor Renzi è occupatissimo a chiudere i talk show in tv (prima pagina de Il Giornale di oggi!!!) mica ha tempo per stupidate tipo” nessuno dà indicazioni su come pagare le tasse,”. Se qualche decina o centinaia di migliaia di camionisti sbaglieranno meglio, pagheranno pure una sanzione…”. Il nostro premier ha cose più importanti da fare, camionisti del cavolo smettetela di rompergli le scatole per delle idiozie!!!!!

  3. Una precisazione, riguarda solo i piccoli imprenditori, i cosiddetti “padroncini” ai quali avevano abbassato le “spese non documentate” deducibili.

  4. Solo i “padroncini”, è vero, ma stiamo parlando di quasi 60mila piccole aziende del settore, ovvero i tre quarti del settore degli autotrasportatori italiani!!!!!

  5. Scusate, ma non si può risolvere semplicemente pagando quello che era stato concordato col ministro Lupi, l’ultimo a dire qualcosa di chiaro, e poi, se ci saranno variazioni, provvedere al conguaglio?

  6. Perché sono piccoli trasportatori vanno presi a calci in culo? La Cgia di Mestre, una delle poche realtà a dire le cose come stanno in questo Paese sempre più vergognoso e dove in troppi parlano solo per arieggiare i polmoni, ha calcolato che i padroncini ci rimetteranno una cifra oscillante tra gli 8.000 e i 13.500 euro. E, oltre a dover pagare, dobbiamo pure perdere tempo (e altro denaro) per andare dai commercialisti? Ridateci gli Andreotti e i Craxi ei Forlani, il cosiddetto Caf. Adesso Caf in politica potrebbe essere solo l’acronimo di Cialtroni Anche Filibustieri…

  7. Innanzitutto la Confartigianato di Mestre si limita a dare i numeri. Se la situazione si e’sbloccata, anche se la burocrazia non perde mai l’abitudine di far penare gli italiani, lo si deve all’azione che Unatras, con il presidente Genedani, e le federazioni che si sono mosse in sintonia con lui, hanno portato avanti con il ministro Delrio che, attraverso i suoi piu’ stretti collaboratori, ha trovato una soluzione accettabile che deve pero’ essere resa efficace dai funzionari dell’Agenzia delle Entrate. Io sono convinto che la nota uscira’ ma non posso tacere sull’atteggiamento irresponsabile di chi, non tenendo conto del particolare periodo, non pubblica i nuovi dati. Spero non sia la” solita furbata” perche’ a pagarne le conseguenze sarebbe il Governo, in termini di credibilita’ e purtroppo i cittadini in termini di disagi. Da parte nostra verrebbe meno la necessaria credibilita’nei confronti del Governo che verrebbe chiamato a rispondere anche di questo in una inevitabile vertenza che si estenderebbe anche agli altri aspetti, ancora da definire, oltre a quelli che si verranno a generare con la prossima Legge di stabilita’. Per noi non ci sarebbe alcun tipo di possibilita’a trattare con chi non e’ in grado di far rispettare gli impegni assunti. Per noi sarebbe “tolleranza zero” e il fermo sarebbe l’unica strada praticabile. La speranza e’pero’ in noi radicata.

  8. Ma dove si nasconde e come mai tace la presidente della Fita/Cna che nella scorsa settimane aveva dato per certo i valori da detrarre giornalmente? Per avere visibilita’ ha voluto dare notizie non ancora definitive e ha aumentato le aspettative di molti di noi, che oggi non sappiamo ancora cosa fare. Ma si vergogni e soprattutto cambi mestiere che di danni ce ne ha già fatti troppi.

  9. La presidente, cara Alessandra, aveva notizie di prima mano che avevano tutti. La differenza sta nel senso di correttezza e rispetto nei confronti degli operatori. Non sarebbe stata la prima volta che i ” dati ufficiosi” nel divenire definitivi hanno subito delle, anche se piccole, modifiche. Chi rappresenta una categoria ha il dovere di non metterla in difficolta’. Nella vicenda la presidente, che non ha proferito parola per sollecitare gli uffici dell’Agenzia delle Entrate a rendere ufficiali e definitivi i nuovi dati, ha voluto solo provare a mettere in difficolta’ le dirigenze delle altre federazioni artigiane. Ma sulla correttezza della presidente in questione vi e’molto da ridire. Tutto e’ bene cio’ che finisce bene.

  10. Grazie per la cortese precisazione. Mi chiedo comunque, visto che non sono ferrata sulle schermaglie tra dirigenti di federazioni: quali difficoltà sono state provocate alle altre federazioni artigiane dal comportamento della presidente? Se avesse sbagliato previsione le difficoltà le avrebbe avute la presidente stessa e avrebbe corso un rischio inutile. Quanto alle “parole non proferite” non capisco cosa intende: proferite pubblicamente? Se avesse scelto invece di non suscitare clamore e agire direttamente presso l’agenzia o il ministero? vogliamo discutere anche le questioni di stile o i risultati? Con questo non voglio prendere le difese della presidente. Mi chiedo solo se queste continue schermaglie abbiano un senso, posto che un trasportatore iscritto a una federazione ha gli stessi problemi del collega iscritto all’altra. Sono solo i risultati che contano e per questo trovo inutile farsi le pulci a vicenda. Si è espressa Unatras e questo dovrebbe bastare.

  11. Il governo considera i lavoratori autonomi dei sudditi e non dei lavoratori che con il loro contributo accrescono il benessere dell’Italia. Comunicare 3 giorni prima della scadenza una decurtazione del 70% delle deduzioni significa non capire le problematiche del settore ma soprattutto non avere rispetto x le persone. Ripristinare in seguito le deduzioni mantenendo comunque una decurtazione del 20% con scadenza il 20 agosto dimostra l’incompetenza o il menefreghismo di questa classe politica. Siamo in mano a incapaci nullafacenti disonesti.

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