Autostrade migliori grazie a investimenti per 16 miliardi di euro da qui al 2020

I concessionari autostradali “hanno continuato a investire e più di quanto fatto nei principali Paesi europei”. Lo ha detto il presidente dell’Aiscat, Fabrizio Palenzona, all’assemblea annuale ricordando che gli investimenti sono stati fatti “nonostante la crisi economica, la diminuzione del traffico e la difficoltà di reperire risorse sui mercati capitali, soprattutto per le società più piccole, con tratte di estensione limitata, che hanno caratterizzato gli ultimi anni”. Palenzona ha annunciato che le concessionarie prevedono investimenti per oltre 16 miliardi di euro fino al 2020.

“Il settore autostradale è uno dei settori che investe maggiormente nel Paese con risorse essenzialmente private, finanziate attraverso il ricorso al mercato internazionale dei capitali”, ha ricordato Palenzona, precisando che “la spesa complessiva per investimenti sostenuta nel periodo 2008-2013 è stata pari a 11,2 miliardi. Nel solo 2013 sono stati effettuati investimenti per oltre 2 miliardi di euro. A ciò debbono aggiungersi spese di manutenzione ordinaria della rete per un ammontare complessivo, nel periodo 2008-2013, pari a circa 3,4 miliardi, di cui 608 milioni di euro solo nel 2013”. Investimenti che, ha evidenziato Palenzona, “sono stati effettuati con livelli tariffati mediamente inferiori a quelli applicati in Francia, Spagna e Portogallo, Paesi nei quali sono presenti sistemi autostradali e vigenti sistemi tariffari equiparabili al nostro”. Palenzona ha quindi evidenziato i benefici per il Paese: “Globalmente i trasferimenti a beneficio del bilancio dello Stato sono stati nel 2013 pari a circa 2,3 miliardi corrispondenti a circa il 50 per cento dei ricavi netti da pedaggio (4,9 miliardi)”.

Una risposta a “Autostrade migliori grazie a investimenti per 16 miliardi di euro da qui al 2020

  1. Ho letto con attenzione le dichiarazioni che il presidente di Aiscat ha rilasciato sulla questione del rinnovo delle concessioni e sulla remunerazione del capitale investito. Come si fa a non essere d’accordo? Se ho capito bene l’ipotesi avanzata consentirebbe che a fronte di un allungamento della concessione e avendo la certezza del recupero sul capitale investito gli incrementi dei pedaggi sarebbero molto più bassi. Dov’è il problema e soprattutto il danno per noi grandi utenti non lo comprendo proprio. Continuo a leggere invece di prese di posizione della presidente della Fita Cna che arriva ad accusare di ricatto chi propone una soluzione ragionevole. Ma se il livello dei pedaggi non aumenta non dovrebbe essere interesse di noi camionisti?

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