Il Piano dei porti non è il libro dei sogni. Delrio: “Indica obiettivi molto chiari”

Il nuovo Piano dei porti “non è il libro dei sogni ma la esplicitazione degli obiettivi che il sistema Paese si vuole porre, indica la direzione”. Lo ha detto all’assemblea di Assoporti il ministro delle Infrastrutture, Graziano Delrio. Il Piano, ha spiegato il ministro, indica “obiettivi molto chiari e ha già individuato tutti gli strumenti per raggiungere quegli obiettivi”.
“Sono molto consapevole della scarsa consapevolezza dell’importanza del sistema mare”, ha aggiunto Delrio, sottolineando la necessità che “il sistema portuale venga visto nella sua interezza da tutto il Paese e non solo dagli addetti ai lavori: serve un grande upgrading culturale, il Paese deve capire che le sue opportunità di crescita sono accresciute dal sistema mare”.
“La politica ha indicato con chiarezza cosa vogliamo: in primo luogo si parte dall’economia reale, cioè la portualità e la governance dei porti deve essere al servizio del sistema produttivo e per questo serve maggior coordinamento”, ha detto il ministro, sottolineando che nel sistema mare c’è “una delle risposte ai problemi del Mezzogiorno: dobbiamo continuare una forte cooperazione con gli altri Paesi del Mediterraneo, lo sviluppo del mezzogiorno” passa anche da qui. Ma la portualità è anche legata alla vocazione turistica dell’Italia, ha evidenziato Delrio, sottolineando che “i nostri porti devono essere più accoglienti e le Autorità portuali devono stare in collegamento con le autorità cittadine”. Il ministro ha quindi invitato ad abbandonare “il municipalismo portuale, che non sempre porta benefici al Paese”. A proposito della riduzione delle Autorità ha confermato che il numero di 14 “è una delle ipotesi”.
Delrio, a margine dell’assemblea di Assoporti, ha anche parlato di tempi. Il Piano è stato varato a inizio luglio dal Consiglio dei Ministri e ora “è già stato assegnato alle commissioni competenti”. I tempi di approvazione, ha detto Delrio, “dipendono dai lavori parlamentari: ci sono da chiudere diverse partite”. In ogni caso, l’ok del Parlamento dovrebbe arrivare “penso e spero entro i primi di settembre”, ha spiegato il ministro, precisando che “poi ci sarà la riapprovazione in Consiglio dei Ministri”.

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