Delrio: “L’Italia ha bisogno di acqua e ferro. Dobbiamo integrare porti e ferrovie”

“L’Italia ha bisogno di due cure: una cura del ferro, di sposare molto il trasporto sul ferro e rendere le varie modalità interconnesse; e una dell’acqua, con una strategia molto decisa di investimento sulla portualità”. Lo ha detto il ministro delle Infrastrutture e Trasporti Graziano Delrio intervenendo all’assemblea annuale di Assoporti.

“Dobbiamo integrare il Piano dei porti e della logistica con il contratto di programma di Rfi”, ha detto il ministro, “e fare della cura dell’acqua e del ferro una soluzione integrata e dialogante”. “Lavorare per il rilancio del sistema portuale e della logistica italiano non significa solo occuparsi di un segmento delle infrastrutture, ma contribuire in maniera decisiva alla ripresa economica del Paese”, ha spiegato Delrio.

7 risposte a “Delrio: “L’Italia ha bisogno di acqua e ferro. Dobbiamo integrare porti e ferrovie”

  1. Signor Delrio, non c’è peggior sordo di chi non vuol sentire e peggior cieco di chi non vuol vedere. Legga (se vuol vedere) o si faccia leggere (se vuol sentire) quanto scritto nel Piano nazionale della logistica. Quello di cui ha bisogno l’Italia per ripartire è già lì, non deve stare a sbattersi…

  2. Ministro Delrio, da mesi, anni, leggo alcuni interventi, sensatissimi quanto chiari, di esponenti dell’autotrasporto (uomini, non donne!!!!!). Perchè non prova a chiamare al ministero, per fare due chiacchiere, gente che le cose le sa e che le potrebbe essere utilissima?

  3. Una volta si diceva: chi sa fare fa; chi non sa fare insegna. Oggi alla luce di certe esternazioni dell’ “uomo in bicicletta” (per caso attualmente ministro dei trasporti) si può dire che chi non sa di cosa parla o di che cosa si deve occupare viene mandato a fare il ministro. Provate a leggere cosa ha detto nel suo intervento alla Commissione trasporti del Senato.

  4. L’Italia ha bisogno di acqua e ferro e soprattutto di persone che sanno di ciò che si parla perchè vivono il trasporto e la logistica, non di burocrati e tecnici che lavorano sulla carta ma che non hanno la più vaga idea di come sia la realtà, per cui sono l’ufficio complicazioni cose semplici. Senza nulla togliere Ministro, ma basta con i proclami, servono fatti, sono 25 anni che lavoro nell’intermodale, ma più il tempo passa e più è evidente che invece di andare avanti andiamo indietro.

  5. Fino a quando i prezzi del trasporto su gomma resteranno a livelli infimi come gli attuali nessuna merce si sposterà dalla gomma al ferro. Vediamo di eliminare abusivismo , sfruttamento del personale in affitto e premiamo le aziende in regola permettendo solo a loro di lavorare e avremo aziende sane che fanno utili, crescono, danno lavoro agli italiani pagando i contributi e che corrono di meno aumentando la sicurezza e ci sarà anche uno spazio di crescita al ferro.

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