Delusione Delrio: l’autotrasporto chiede misure immediate o sarà il fermo dei Tir

“Le mancate risposte alle tante questioni aperte hanno determinato un forte malcontento della categoria che, perdurando l’attuale situazione di incertezza, genererà sicuramente lo stato di agitazione dell’autotrasporto italiano”. Poche parole, ma sufficienti per far comprendere al Governo che decine di migliaia di autotrasportatori italiani hanno un piede appoggiato sull’acceleratore della protesta e che senza provvedimenti tanto rapidi quanto soddisfacenti sono pronti a schiacciare a tavoletta. A scriverle sono i rappresentanti di Unatras, l’unione nazionale delle associazioni dell’autotrasporto merci, che in un comunicato diffuso al termine di un’ennesima caldissima (e non solo per la temperatura) riunione hanno valutato all’unanimità in maniera insoddisfacente “l’andamento del confronto con il Governo. Nelle prossime ore”, si legge nel comunicato, “è necessario che dal Governo arrivino soluzioni concrete su tutte le urgenti problematiche di settore, prospettate dalle associazioni anche nel corso dell’ultimo incontro con il ministro delle Infrastrutture e Trasporti Graziano Delrio”.

10 risposte a “Delusione Delrio: l’autotrasporto chiede misure immediate o sarà il fermo dei Tir

  1. Andateci piano eh, nelle prossime ore: esagerati. Siamo in pieno luglio e non c’è una guerra in corso, le urgenti problematiche cos’avranno mai di così urgente che da anni son sempre le stesse. Suvvia, potranno pur fare la prima tranche di ferie in santa pace? o no?

  2. Dà una piacevole sensazione vedere un documento di Unatras firmato da tutte le Associazioni. Per favore , per il bene della categoria, fate che questa unità di intenti non duri lo spazio di un giorno ma si consolidi in quanto unica speranza di salvare questa laboriosa ma disgraziata categoria.

  3. A mio avviso stanno dando modo a moltissime ditte italiane/estere di far sparire ancora più conti e rubare ancora più lavoro agli italiani secondo me il blocco totale sarebbe una efficace soluzione al problema altrimenti passerà ancora un altro anno e saremo ancora qui a luglio inoltrato e senza soluzione alcune come è stato l anno scorso

  4. Un fermo in questo periodo sarebbe un suicidio, io sono contrario al fermo solo per le spese non documentate, mi dispiace ma io non ci sto… Adottate altri sistemi, sarebbe un flop, non coinvolge tutti i trasportatori.

  5. E quali sistemi suggerirebbe sig. Matteo, considerando che i piccoli trasportatori, pur essendo la maggioranza, non hanno alcun potere “contrattuale” nè con i committenti nè tantomeno con il governo?

  6. Allora, cerco di spiegare ad Alessandra il mio punto di vista di autotrasportatore. Sono da sempre uno strenue sostenitore che l’unione fa la forza, da soli non si va da nessuna parte . Quando però ci si mette insieme bisogna strutturare una piattaforma comune che tuteli gli interessi delle varie realtà dell’autotrasporto. Se ci battiamo solo per le spese non documentate , come possiamo sperare che le aziende strutturare ci sostengano nella lotta di un sacrosanto diritto che non può cambiare in corsa dalla sera alla mattina a ridosso della denuncia dei redditi? all’interno delle associazioni di categoria esistono più realtà dal piccolo padroncino alla ditta strutturata ai consorzi , se non crei un filo comune di condivisione , ognuno va per la sua strada e anche la battaglia più sacrosanta è destinata a fallire. Io da umile autotrasportatore credo nei tavoli comuni di discussione , a qualcuno ci ho anche partecipato e vi assicuro che se condividi porti a casa. Ecco cara Alessandra il motivo per cui la proclamazione di un fermo dei padroncini solo per le spese non documentate è un suicidio…siamo piccoli e uno per uno non riusciremo a organizzare un fermo partecipato… insieme su più punti forse da quà all’autunno si potrebbe pretendere di battere i pugni sul tavolo. Buona giornata a tutti e buona domenica

  7. Dimenticavo di mettere le sigle di questa unione: che ne dice Alessandra di mettere insieme gli interessi di Unatras , Anita e Lega Cooperative? insieme questa grande forza potrebbe ottenere quanto i trasportatori desiderano e meritano per i grandi sacrifici che affrontano tutti i giorni .

  8. Le aziende strutturate non sosterranno mai i piccoli imprenditori in nessuna lotta. come potrebbero consentire loro di affrancarsi dalla situazione di sfruttamento in cui si trovano e che tanto migliora i loro bilanci. l’unione fa si la forza ma non nascondiamoci che l’autotrasporto non è unito. per unirlo occorrerebbero anni, buona volontà e ottimi dirigenti. per ora non abbiamo nulla di tutto questo. anch’io non vedo di buon occhio i “fermi” semplicemente perché gli imprenditori non si fermano o se lo fanno è perché l’azienda chiude i battenti. come si fa a definire imprenditori i padroncini, perennemente prigionieri della ridicola e gretta logica del padroncino appunto che altri non è che un proletario che si illude di poter fare da sé. tuttavia, come vediamo in ogni settore del lavoro e della vita, quando la misura è colma l’unica strada per farsi sentire ed ottenere qualcosa è “menare casino” accettando tutto quello che comporta, dai manganelli alle azioni penali. quel poco che ci è stato concesso è frutto dei fermi. Assumiamoci le nostre responsabilità senza trascurare quelle dei governi. la situazione in cui ci troviamo, sia come trasportatori che come popolo, è il trionfo dell’ignavia dei governi. la corte dei conti, alla quale si deve l’input della decurtazione delle spese non documentate, ha evidenziato anche altro e cioè “Non si riesce a cogliere un piano programmatico, di medio o di lungo termine, caratterizzato dalla prevalenza di misure di investimento e da una riforma strutturale del settore”. Se fossimo un paese serio, domani ci sarebbero in circolazione la metà dei camion a parità di merci trasportate. invece no, più camion più gasolio più autostrade: chi ci guadagna? gli autotrasportatori a competere sulla strada senza sosta e orari per un pugno di euro o lo stato, i petrolieri, la fiat e le società autostrade? quali sono i rapporti di forza tra categoria e governo? cosa ha messo sul piatto confindustria per far dire a Squinzi che loro non hanno più nulla da chiedere. abbiamo qualcosa anche noi che non sia il fermo? soldi per finanziare partiti, convention di partiti, fondazioni emanazioni di partiti, giornali di partiti, minacce di chiusure aziendali da 500/1000 lavoratori al colpo? Rolex? non sono solamente le decurtazioni delle spese non documentate il motivo delle proteste: c’è ben altro e molto più pesante. Buona domenica.

  9. Ma che carini questi imbianchini qui sopra… si perché certe risposte solo chi non siede su un mezzo e trasporta può dirle….

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