Aggressioni sui treni, in Lombardia 150 vigilantes garantiranno più sicurezza

Più controlli sui treni e nelle stazioni della Lombardia. Dal primo settembre, infatti, 150 uomini della vigilanza privata saliranno sui vagoni e presidieranno le stazioni considerate più a rischio sicurezza. L’operazione verrà finanziata dalla Regione Lombardia. “L’obiettivo è la prevenzione e questa la fai facendo vedere che il controllore va in giro scortato”, ha detto il governatore Roberto Maroni presentando il piano all’incontro del dopogiunta a Palazzo Lombardia. “Faremo in modo”, ha precisato Maroni, “che ci siano tutte le regole necessarie, non metteremo in giro gente che spara”.

L’operazione nasce dai recenti episodi di violenza, in particolare la brutale aggressione a colpi di machete di due ferrovieri alla stazione Villapizzone di Milano dello scorso 11 giugno. Il costo è di circa 7 milioni di euro. “Ma è opportuno”, ha detto ai giornalisti l’assessore lombardo alla Mobilità Alessandro Sorte, “e arriviamo a coprire la metà di tutti i treni lombardi. Questa misura si aggiunge ai 75 vigilantes entrati già in servizio lunedì scorso e che costano a Trenord 3 milioni di euro”. Alla conferenza stampa, cui erano presenti l’ad di Trenord Cinzia Farisè e il presidente di Ferrovie Nord Milano Andrea Gibelli, sono state presentate anche le giubbe verdi che indosseranno i vigilantes, con la scritta ‘Trenord security team’ e il logo della Regione Lombardia. “Speriamo che il Governo ci dia ascolto e mandi polizia, carabinieri ed esercito, continuando quell’operazione ‘Strade sicure’ che avevo avviato io da ministro dell’Interno”, ha affermato Maroni. Il presidente della Regione ha poi ribadito che “non è un problema di risorse ma di status perché noi possiamo mettere solo vigilanza privata, mentre polizia, carabinieri ed esercito sarebbero la soluzione migliore ma in mancanza di risposte del Governo abbiamo deciso di dare noi risposte con il piano B”. Se il governo dovesse dire di sì, “volendo, paghiamo noi il conto”, ha concluso Maroni.

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