Lanzi trasporti & logistica, la storia di un trasporto merci in viaggio da 60 anni

Lanzi 1Una famiglia, un’azienda, una storia da raccontare. Un lungo viaggio, iniziato sessanta anni fa e percorso su strade e autostrade, a trasportare merci, a consegnare prodotti su e giù per l’Italia. E poi i traslochi, i treni, altri capitoli da raccontare e nuove idee ancora da scrivere. Tutto iniziò un martedì, il 10 maggio del 1955, quando un intraprendente ragazzo, Egidio Lanzi, decise di lasciarsi alle spalle la vita dei campi per cercare una nuova strada. Un anno prima, il giovane Egidio era tornato dal servizio militare con un libretto che per lui rappresentava una grande opportunità: la patente C. In quel periodo nelle campagne emiliane si parlava di un’opera che avrebbe cambiato l’Italia: la costruzione dell’Autostrada del Sole. Su quella linea d’asfalto sarebbero transitate auto, ma anche camion. Egidio Lanzi decise che quella sarebbe stata la sua strada. Lanzi 2La prima mossa concreta fu l’acquisto di un’agenzia di spedizioni, con un piccolo ma capiente magazzino in una posizione strategica, nella zona dello scalo merci di Parma e vicinissimo al futuro ingresso della nuova autostrada. Il giovane Lanzi, con l’approvazione di papà Guglielmo e la futura moglie Anna al fianco, siglò l’accordo con una stretta di mano, una caparra e un buon numero di cambiali e partì da viale Fratti 30 per portare la sua famiglia verso il futuro. Nell’affare erano compresi il deposito, la grande abitazione nella quale si trasferì tutta la famiglia e due camion: un residuato bellico Dodge e un 3RO Lancia con, come si legge nell’opuscolo che racconta la storia dell’azienda, “un particolare optional obbligatorio: l’autista Baroni Aldo…”. Negli Anni 60, grazie al boom economico, alla nuova Autostrada del Sole e allo sviluppo industriale, la Lanzi Trasporti visse un periodo di notevole crescita. Intanto a Parma i campi stavano lasciando il posto alle case, ai nuovi quartieri. Guardandosi intorno, dalla mente di Egidio Lanzi uscì un’altra idea: aggiungere un nuovo settore all’impresa di famiglia, i traslochi. La Lanzi Trasporti diventò Lanzi Trasporti & Traslochi. La famiglia decise di investire i guadagni nell’azienda, senza cambiare il tenore di vita. Così, a metà degli Anni 60, i camion erano diventati una decina, quasi tutti nuovi, guidati da cinque autisti. In breve tempo, la vecchia sede era diventata troppo piccola. Era arrivato il momento di cercare una nuova area che fosse in prossimità dell’autostrada e dei nuovi investimenti industriali. Guglielmo ed Egidio trovarono il terreno ideale in via Venezia. Purtroppo Guglielmo Lanzi quella sede non la vide mai: un giorno di novembre del 1969 il suo cuore cessò di battere. A quel punto l’azienda si trovò davanti a un bivio: chiudere o continuare? Pur rimanendo unita, la famiglia Lanzi prese strade diverse dal punto di vista lavorativo. Egidio, sostenuto dalla moglie Anna e dal fratello Adamo, riuscì a realizzare il sogno di papà. Così, nel 1970, venne inaugurata la nuova sede in via Venezia a Parma: il nuovo quartier generale dell’azienda sorgeva in un’area di 4500 metri quadrati con uffici, magazzini, un’officina e un grande parcheggio per gli automezzi. I camion della Lanzi erano sempre in movimento e anche la testa di Egidio continuava a partorire idee innovative come le scale telescopiche per i traslochi, l’utilizzo di un materiale particolare per gli imballaggi, la modifica e il rinforzo dei pianali dei camion per trasportare materiale siderurgico, il progetto per nuove strutture per i trasporti eccezionali. E fu la crisi del petrolio, un evento che rischiava di mettere in ginocchio l’impresa, a illuminare un’altra volta Egidio Lanzi che pensò a un’alternativa che fosse in grado di mitigare gli effetti degli aLanzi 3umenti del carburante: il trasporto ferroviario. Ma i tempi non erano maturi. L’idea restò in testa per diversi anni. Poi nel 1999 fu disegnata nella casa di Egidio, con i figli Patrizia e Leonardo, su un foglietto a quadretti: binari ferroviari e una piccola costruzione con una scritta sul tetto, Lanzi Trasporti & Logistica. Un anno più tardi da quel biglietto era già nato il nuovo terminal ferroviario della Lanzi, in un’area di 33mila metri quadrati collegata con autostrade, ferrovie e porti. I primi vagoni carichi di merce non si fecero attendere, seguiti da una moltitudine di treni provenienti da varie zone d’Europa. Era il momento di guardare oltre i confini, una strada cavalcata sapientemente da Leonardo Lanzi, il figlio di Egidio, che ha siglato una importante partnership con Deutsche Bahn, le ferrovie tedesche. Presto alla Lanzi si accorsero che un solo binario non bastava più e allora spazio a un altro fascio ferroviario. Il successo di un’azienda si misura dalle idee: così, nel pieno dell’ultima crisi economica Leonardo Lanzi ha chiamato a raccolta l’intera famiglia per decidere cosa fare. Era una domenica pomeriggio, giornata scelta per non togliere tempo alle attività lavorative. Sul tavolo della sala riunioni Leonardo Lanzi ha illustrato il suo nuovo progetto, per certi versi folle considerato il periodo: investire ancora nell’azienda, mettendo sul piatto due milioni di euro per ampliarsi costruendo un altro fabbricato. Più metri di binari coperti, un nuovo magazzino con scaffalature attrezzate per i depositi alimentari, nuove baie di carico, una ribalta alla stessa altezza dei vagoni per rendere la movimentazione più agevole e sicura, un secondo carroponte per il siderurgico. Detto fatto e il 10 maggio 2013 è stata inaugurata la nuova struttura. E ora? I Lanzi continuano a guardare avanti: Leonardo e la sorella Patrizia guidano l’azienda con la stessa passione del padre Egidio, che sovrintende su ogni cosa e accoglie con emozione l’arrivo dei treni carichi di merce. E in azienda già si affacciano dei bambini affascinati da quel viavai di treni e camion: è la quarta generazione dei Lanzi. La storia non si ferma…

Credits: Lanzi Trasporti & Logistica

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