Omicidio stradale, Forza Italia accelera: serve un gruppo di lavoro Camera-Senato

La legge sul reato di omicidio stradale deve entrare in vigore già ad agosto, periodi di picco annuale degli incidenti. Per questo è necessario attivare un gruppo di lavoro congiunto tra Camera e Senato. La richiesta arriva da Mino Giachino, responsabile nazionale Trasporti di Forza Italia, e dal senatore Lucio Malan. “Senza un coordinamento sul modello del 2010, quando venne approvata la riforma del codice della strada”, spiegano i due esponenti di Forza Italia, “si rischia di arrivare fino alla quarta lettura alla Camera”.

“Visto che di questo tema si parla dal 2011 ma né il governo Monti né il governo Letta sono riusciti intervenire pensiamo che si dovrebbero accelerare i tempi con un lavoro congiunto di Camera e Senato. Un gruppo di lavoro potrebbe presentare un testo concordato, in modo da approvarlo in via definitiva senza ulteriori rinvii fra Senato e Camera”. “Per una cattiva gestione dei lavori d’Aula”, puntualizza Malan, “è accaduto che certe fattispecie aggravanti siano rimaste per le lesioni, mentre sono state eliminate per l’omicidio. Occorre uniformare la materia, ma senza un coordinamento si rischiano tempi troppo lunghi”.
L’incidentalità stradale, ha ricordato Giachino in una conferenza stampa a Torino con Malan, è la prima causa di morte e di invalidità permanente fra i giovani della fascia di età 20-24 anni. I morti complessivamente nel mondo sono 1 milione e 300mila l’anno, e le previsioni dell’Onu stimano che saranno presto 2,4 milioni. L’Italia, che è stata per anni la pecora nera d’Europa, ha iniziato a invertire la tendenza fra il 2010 e il 2014, ottenendo un calo della mortalità per incidenti stradali superiore alla media europea. Il merito, sostengono gli esponenti di Forza Italia, è della riforma del codice della strada e dell’introduzione della patente a punti varate dal Governo Berlusconi.
Fra le città italiane, il maggiore numero di morti si registra a Napoli, seguita nell’ordine da Catania, Trieste e Torino. Nel capoluogo piemontese sono mortali l’1,31 per cento degli incidenti, contro lo 0,71 per cento della media nazionale dei grandi Comuni. Le cause sono al primo posto la distrazione, al secondo la velocità, al terzo il mancato rispetto delle distanze per gli incidenti fuori città. Nei conglomerati urbani l’ordine cambia e vede semafori e precedenze al primo posto, seguiti da distrazione e velocità.

2 risposte a “Omicidio stradale, Forza Italia accelera: serve un gruppo di lavoro Camera-Senato

  1. Tutti d’accordo che i pazzi non debbano circolare ma è ora di chiarirci bene le idee sull’omicidio stradale. Correndo sull’onda emotiva degli incidenti causati da persone che non dovrebbero mettersi alla guida, ubriachi drogati ecc, non bisogna correre il rischio di varare norme che non consentono una chiara distinzione tra le tipologie di incidente. Stradafacendo nasce in casa dei camionisti che per il loro lavoro hanno probabilità di incorrere più facilmente in incidenti stradali, fermo restando la casistica detta prima, alcon droga ecc. bisogna tener presente che il nemico da combattere è l’irresponsabilità.

  2. Francesco ha pienamente ragione. Fuori dubbio che chi mette in pericolo l’incolumità altrui debba essere sanzionato ma non si può fare di ogni erba un fascio. Oggi su il Giornale nella rubrica che il presidente Fai ogni mercoledì pubblica vi sono alcuni esempi che dimostrano quanto vi sia il bisogno di tutelare l’incolumità delle persone ma anche di riuscire a coniugare la sicurezza con il diritto al lavoro, rifuggendo dalla facile ricerca del consenso.

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