Gli automobilisti felici esistono. E hanno anche fondato un’associazione

Vera associazione, geniale goliardata o trovata pubblicitaria? In Puglia sono nati gli automobilisti felici. L’Inaf (Istituto Nazionale Automobilisti Felici) è – si legge sul sito www.associazioneinaf.it – “un’associazione senza scopo di lucro che persegue la finalità di tutelare la salute e lo stato d’animo degli automobilisti italiani, stimolando una presa di consapevolezza delle ripercussioni sociali e salutari a cui una guida solitaria può portare, in particolar modo nei viaggi di media-lunga distanza”.

L’associazione ha come fine primario “l’adeguata informazione degli automobilisti avvezzi alla guida in solitudine con lo scopo di ridurre l’impatto ambientale che questi causano mediante un non corretto utilizzo dell’automobile ed eliminare i rischi a cui è soggetto chi si mette al volante senza condividere l’itinerario con dei simpatici compagni di viaggio”. Nell’intento di tutelare i propri associati – che non si capisce bene quanti siano – Inaf ha deciso di rendere pubblici e accessibili i risultati dell’indagine recentemente condotta “su un campione di 10.000” – un bel numero, non c’è che dire per un’associazione appena nata – “automobilisti che quotidianamente affrontano lo stress emotivo causato da viaggi in solitudine. INAF si impegna a far applicare al meglio i consigli forniti, individuando gli strumenti più adatti a tale scopo, nonché a promuovere la diffusione di un’informazione capillare che tuteli il consumatore e l’automobilista agevolandolo nel miglioramento del proprio stile di vita in tema di guida”. La sede dell’associazione è in Puglia, a Gioia del Colle. Il primo video pubblicato è decisamente divertente, su questo ci sono pochi dubbi.

Una risposta a “Gli automobilisti felici esistono. E hanno anche fondato un’associazione

  1. Per favore, vorrei sapere dove sta scritto che chi esce da un parcheggio, anche se con tutta la cautela e gli viene addosso un altro che non suona e non frena e fa venir fuori dei danni, la colpa viene addossata “automaticamente” solo a chi esce dal parcheggio. Si può far valere l’art. 156, uso dei dispositivi di segnalazione acustica, paragrafo 3: “Nei centri abitati le segnalazioni acustiche sono vietate salvo i casi di effettivo e immediato pericolo…”? In tal caso si può far valere corresponsabilità e concausa del sinistro dell’investitore?

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