Il mare è la porta sul mondo dell’Italia: “Sviluppare infrastrutture e logistica”

“Un adeguato sviluppo delle infrastrutture e della logistica, in modo da assicurare trasporti celeri, efficaci ed economici tra le aree produttive nazionali o europee e quella grande porta sul mondo che è il mare”. È questa la rotta indicata da Paolo D’Amico, presidente della Federazione del Mare e past President della Confederazione Italiana Armatori “per mantenere una posizione industriale di avanguardia”.

Tutto questo, ha spiegato D’Amico, “deve essere fatto con velocità, per cogliere quei segnali positivi che vi sono, come l’interesse all’integrazione di Europa e Mediterraneo. Sono infatti le navi e i porti che danno sostanza allo sviluppo e all’interscambio che lega i Paesi del Mediterraneo: solo i trasporti marittimi di linea che legano l’Italia ad altri Paesi del bacino (le cosiddette “autostrade del mare” internazionali), tra arrivi e partenze, in un anno sono saliti a 130 a settimana (+20 per cento), che si aggiungono ai 260 esistenti tra i porti del paese”.
“L’Italia”, ha detto D’Amico al convegno “Geopolitica ed economia del mare”, “deve operare ormai una scelta e trarne motivo per azioni conseguenti. La scelta è tra limitarsi a un lento declino industriale e logistico, che faccia del nostro Paese soltanto la destinazione preferita del turismo internazionale o se mantenere invece, accanto a questo ruolo pur importante, anche quello di grande centro di manifattura e di esportazione: un ruolo che l’Italia si è guadagnato con l’abilità, la dedizione, e il coraggio della nostra gente e che sarebbe davvero un peccato perdere”.

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