Ci si sposta più per svago che per lavoro, così è cambiata la mobilità in Lombardia

Sei minuti in meno in 13 anni. È questa la riduzione del tempo medio impiegato per muoversi in Lombardia, sceso dai 72 minuti del 2002 a 66. In Lombardia, secondo uno studio dell’assessorato ai Trasporti, l’ora di punta degli spostamenti è compresa tra le 7.00 e le 8.00 (15 per cento degli spostamenti della giornata). Tra le province lombarde (Milano esclusa), Monza genera il maggior numero di spostamenti con il Comune di Milano (circa 88.000). La stessa Milano si conferma la città con il maggior utilizzo dei mezzi pubblici (circa il 41 per cento del totale degli spostamenti interni al Comune capoluogo).

“Il lavoro fatto”, spiega l’assessore regionale Alessandro Sorte, “è uno strumento fondamentale per conoscere le esigenze di mobilità e programmare i nuovi interventi infrastrutturali e di servizio. Per poter avere un quadro complessivo della mobilità dei lombardi sono state fatte oltre 28.000 interviste in un giorno feriale medio per formare un quadro attendibile degli spostamenti. Da notare che l’ultima analisi dello stesso tipo è stata condotta nel 2002. I dati che emergono presentano una realtà molto diversa rispetto a quella registrata 13 anni fa, che abbraccia il lungo periodo della crisi economica”. I principali motivi di spostamento (escludendo il rientro a casa) sono: occasionali (45,5 per cento), lavoro (39,9), studio (9,8). I “motivi occasionali” – svago, visite a parenti, acquisti, commissioni, visite mediche – hanno quindi superato il “motivo lavoro”. Nel 2002 il lavoro era il motivo prevalente, e questo fa pensare agli effetti della crisi economica e alla contrazione, in questi 13 anni, dei posti di lavoro. L’auto è usata per il 62 per cento degli spostamenti (contro il 69 del 2002), il trasporto collettivo per il 19 (contro il 14 del 2002). “La domanda crescente di trasporto pubblico”, osserva Sorte, “conforta la scelta che, come la Regione, abbiamo fatto, di rilanciare l’attività di Trenord investendo anche sul rinnovo del parco mezzi coi nuovi treni”.

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