Mal d’auto sui veicoli senza conducente: ecco perché il disturbo sarà più diffuso

Saranno più sicure, almeno questo è il proposito degli ideatori, ma non garantiranno più benessere. Anzi. Chi salirà sui veicoli a guida autonoma, attesi sulle strade tra qualche anno, rischierà nausee e vomito più di quanto avvenga con i mezzi tradizionali. Secondo uno studio dell’Istituto di ricerca sui trasporti dell’università del Michigan, infatti, dal 6 al 12 per cento di chi sale a bordo delle vetture senza conducente potrebbe avere il mal d’auto. Esonerati dalla guida, i passeggeri avrebbero le mani libere per fare attività che causano nausea, come usare smartphone, tablet e pc.
Gli esperti hanno chiesto a oltre 3mila adulti di sei nazioni come avrebbero impiegato il tempo non dovendo tenere il volante. Oltre un terzo del campione ha dichiarato che avrebbe letto, mandato messaggi, guardato video, giocato o lavorato: tutte attività che provocano il mal d’auto.
“Il mal d’auto sarà un problema più presente nei veicoli a guida automatica rispetto alle macchine tradizionali, e questo perché le tre cause principali che contribuiscono a questo disturbo – il conflitto tra gli stimoli visivi e vestibolari, l’incapacità di anticipare la direzione del movimento e la mancanza di controllo sulla direzione del movimento – nelle auto a guida autonoma sono elevate”, spiega il ricercatore Michael Sivak.
I costruttori di auto, tuttavia, possono usare degli accorgimenti per minimizzare il rischio di nausea: aumentare il campo visivo con vetri più grandi, montare display trasparenti che richiedono al passeggero di guardare davanti a sé, limitare i movimenti della testa e installare sedili completamente reclinabili.

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