Camionista investito e ucciso sulla A8, si era fermato per soccorrere una donna

Non ci ha pensato un secondo: ha visto un’auto ferma in mezzo all’autostrada e ha accostato il suo camion per prestare soccorso. Un gesto di generosità che gli è costato la vita. Paolo Miele, autotrasportatore di 42 anni di Bregnago (Como), è morto nella notte tra martedì e mercoledì. L’incidente è avvenuto verso l’1.20 sull’autostrada A8 a Legnano, in provincia di Milano.

Il camionista si è fermato per aiutare la conducente di una Fiat Panda ferma in mezzo alla carreggiata, ma quando l’uomo dopo aver accostato il camion ha raggiunto l’auto è arrivata una Bmw condotta da un 52enne di Monza che li ha investiti. La donna alla guida della Panda, Caterina Costa, 42 anni di Busto Arsizio, è morta sul colpo. L’autotrasportatore è spirato due ore più tardi all’ospedale di Legnano. L’impatto è stato tremendo, con il camionista sbalzato nella corsia opposta. Illeso il conducente della Bmw, ora indagato per omicidio colposo.

2 risposte a “Camionista investito e ucciso sulla A8, si era fermato per soccorrere una donna

  1. Sicuramente un comportamento così altruista troverà spazio su molti quotidiani e nelle notizie dei nostri media radiotelevisivi. Sicuramente ne parleranno in trasmissioni di approfondimento e gli opinion leaders ne faranno un argomento di approfondimento. Naturalmente questo amaro commento trae spunto dal silenzio assordante che verrà riservato alla notizia di questo gesto di grande solidarietà e umanità.
    Vergognatevi pennivendoli sempre pronti a descrivere ogni cosa, anche la più insignificante, che il potente di turno compie. Quando un camionista rimane coinvolto in un incidente, anche se non colpevole, i titoli di condanna e senza attendere le verifiche su quanto avvenuto, si sprecano. I più benevoli parlerebbero di un “tir che travolge una donna”; i più titolerebbero “Tir assassino investe una povera madre”. Le eventuali analisi proverebbero a dimostrare che bisogna limitare la circolazione dei bestioni della strada. e via discorrendo. Ma qualcuno che indichi l’eroico comportamento di quest’uomo, probabilmente padre di famiglia, che per prestare soccorso ad una persona che ne aveva bisogno, ha perso la vita, nessuno ne parlerà. Che tristezza e che povertà d’animo.

  2. Non voglio entrare sulla questione nello specifico, ma bensì evidenziare che è l’ennesima volta che un soccorritore muore. Forse c’è un problema, ed è bene che qualcuno se ne faccia carico, perché non é possibile che fermarsi per aiutare una persona significhi rischiare la vita.

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