Auto senza conducente sulle strade tra cinque anni. Restano i nodi legati alle leggi

Google è certa: le auto che si guideranno da sole circoleranno sulle strade tra cinque anni. Come riporta l’edizione online della Bbc, il direttore del progetto delle Google Car, Chris Urmson, ha assicurato che la tecnologia è pronta per diventare standard entro il 2020. In quell’anno, ha spiegato Urmson, suo figlio avrà l’età per fare l’esame di guida e gli ingegneri “stanno lavorando duramente per fare in modo che non ne abbia bisogno”.
Il manager di Google è convinto che le auto senza conducente miglioreranno la vita di chi si sposta nel traffico e aiuteranno a ridurre gli incidenti stradali. “Circa un milione e 200mila persone muoiono sulle strade nel mondo ogni anno”, ha detto Urmson. “Un numero che equivale a un jet che si schianta al suolo ogni giorno”. Sul tema era intervenuto anche Elon Musk, il fondatore di Tesla, che aveva parlato della possibilità di vietare la guida agli esseri umani perché troppo pericolosi (clicca qui per approfondire).
Svelato lo scorso anno, il prototipo di Google car è un’auto elettrica senza controlli tradizionali dotata di innumerevoli sensori, in grado di funzionare grazie al software. I test vanno avanti spediti negli Usa: i prototipi hanno percorso oltre 700mila miglia su strada. Intanto, in questi giorni, la Mercedes F105 sta circolando per alcuni test sulle strade di San Francisco.
Ma la strada verso l’auto senza conducente è ancora piena di ostacoli. Come i costi o gli aspetti legislativi. L’Fbi l’estate scorsa ha espresso il timore che auto come quelle di Google possano essere utilizzate dai criminali come “armi letali” per sparatorie e inseguimenti. E a febbraio l’ad di Renault Carlos Ghosn, presidente dell’Associazione europea dei produttori auto (Acea), ha ammesso lo “scetticismo” nei confronti di auto come la Google car perché “il regolamentatore al momento non consente nemmeno di togliere occhi e mani dal volante, oltre alla questione dei dati personali e alla cybersicurezza”, senza contare la questione della “responsabilità” in caso di incidenti o problemi.

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