Venezia, le navi da crociera inquinano meno che in passato col carburante green

Da più parti si chiede di fermare il passaggio delle grandi navi di crociera da Venezia. A livello economico questo potrebbe voler dire la perdita di un grande giro di affari per il porto della laguna. Le compagnie per il 2016 già privilegiano il Pireo, la Turchia o altre destinazioni: Costa Crociere, per esempio, ha già spostato per il 2016 da Bari alla Grecia numerose navi “a causa dell’incertezza dell’Adriatico”, dopo averne trasferite 33 da Venezia a Trieste per il 2015. Ma quanto incidono sullo smog le maxinavi? Continua a leggere

Gasolio a 90 centesimi? Meglio indagare. Se invece si svende il trasporto, va bene

Natalino Mori 1“Non ho ancora visto un grave incidente stradale con  mezzi pesanti coinvolti in cui siano stati effettuati controlli a posteriori per verificare se le condizioni contrattuali, più o meno scritte, fossero verosimilmente compatibili con criteri di sicurezza stradale e di sostenibilità economica, a prescindere dall’applicazione dei costi minimi per la sicurezza del trasporto merci”. Ad affermarlo è Natalino Mori, presidente  di Fai Conftrasporto Marche in un’intervista realizzata dal mensile Trasporto Commerciale in edicola a febbraio. Un’intervista, realizzata dalla testata nell’ambito di un “viaggio” alla scoperta delle nuove sedi di Fai Conftrasporto recentemente aperte sul territorio (di cui sono protagonisti anche  Giuseppe Molinari, presidente di Fai Conftrasporto Savona Imperia e Michele Piazzolla, presidente di Fai Conftrasporto Alto Barese) in cui Natalino Mori sottolinea come “tutti inorridiscono, comprese associazioni di industriali, quando scopriamo che qualche grosso marchio della moda realizza i propri capi in Oriente, sfruttando lavoratori sottopagati, che operano in assenza di sicurezza talvolta in condizioni di semischiavitù”, mentre al contrario, “tale sensibilità e tale reazione non trova riscontro nei confronti dell’autotrasporto. Continua a leggere

Autotrasportatori stranieri, la Germania li mette alla porta. E l’Europa sta a guardare?

Una norma socialmente avanzata? Forse sì. Di sicuro utile a mettere fuori mercato la concorrenza di autotrasportatori di altri Paesi. La norma è quella che obbliga le imprese straniere i cui mezzi effettuino trasporti sul territorio tedesco a inoltrare a un ufficio di Colonia un documento, redatto in tedesco, contenente i dati anagrafici del conducente; l’inizio e la durata della prestazione di trasporto; il luogo dove risulti depositata la documentazione comprovante il rispetto del salario minimo pari a 8,50 euro l’ora. Una nuova disposizione, all’esame degli organismi europei per verificarne la compatibilità, che nell’affermare un costo minimo vuole allo stesso tempo combattere la distorsione della concorrenza che deriva dall’utilizzo di conducenti “in affitto” provenienti da Paesi nei quali il costo del lavoro è nettamente inferiore. Continua a leggere

Area C di Milano, in tre anni 25 milioni di transiti in meno. Pm10 in calo del 38%

Meno auto e meno inquinamento nel centro di Milano. Ma quanto? È tempo di bilancio per Area C, il ticket per chi entra in auto nella Cerchia dei Bastioni che nei giorni scorsi ha compiuto tre anni. Il bilancio è di circa 25 milioni di transiti in meno in centro. Secondo i dati del Comune, nel 2014 gli ingressi sono stati circa 38 mila al giorno in meno rispetto al 2011, anno in cui era ancora in vigore il precedente provvedimento Ecopass, con una riduzione del 28,6 per cento. Continua a leggere