Colpo di sonno al volante, chi di notte va in apnea avrà un esame in più per la patente

Il sonno è un fattore importantissimo per chi guida, considerato lo strettissimo rapporto che esiste fra l’essere ben riposati e poter contare su riflessi il più veloci possibili in caso di emergenza al volante. Per questo assume una grande importanza la direttiva che prevede un esame approfondito, prima del rilascio o rinnovo della patente, laddove vi sia il sospetto della presenza di apnee ostruttive notturne. Una disposizione che dovrà essere recepita entro fine anno e che si pone l’obiettivo di migliorare la sicurezza stradale contrastando una “malattia” in grado d’incidere pesantemente sul sonno. Un pericolo ben più grave di quanto si possa comunemente immaginare, visto che il 25 per cento circa degli incidenti stradali è causato proprio da sonnolenza alla guida (con un costo sociale pari a 850 milioni di euro anno), come confermano gli studi illustrati dal professor Sergio Garbarino, ricercatore al Dipartimento di neurologia dell’Università di Genova e rappresentante per l’Italia ai lavori della Commissione europea preposta per approfondire il tema, in un’intervista rilasciata alla rivista Tir. Un problema serissimo che riguarda l’intero mondo dei conducenti, ma che diventa ancor più importante per i cosiddetti professionisti della strada: autotrasportatori, conducenti di pullman e taxi. Un tema talmente rilevante da spingere Conftrasporto a proporre al Comitato centrale dell’Albo degli autotrasportatori di divenire uno dei protagonisti di questa nuova campagna a favore della sicurezza che venerdì 22 gennaio farà tappa all’ospedale veronese di Negrar, dove i responsabili dell’associazione InFormaSonno, presieduta dal dottor Gianluca Rossato, mostreranno tutti i rischi che le patologie del sonno possono causare una volta seduti al volante. Fornendo numeri (nel solo Veneto il problema interessa circa un milione di persone) che non possono lasciare insensibile nessuno.

Paolo Uggé

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