Accise sul gasolio: un miliardo di euro in quattro anni ma solo per chi inquina meno

Oltre un miliardo di euro: è questa la cifra che il Governo ha proposto di stanziare per i prossimi 4 anni per il ripristino totale delle agevolazioni sulle accise per gli autotrasportatori, per i quali altrimenti dal 1 gennaio 2015 sarebbe stata applicata una riduzione del 15 per cento. Oltre allo stanziamento di 270 milioni di euro l’anno l’emendamento presentato dall’esecutivo in commissione Bilancio al Senato prevede inoltre di non concedere più il credito d’imposta relativo all’agevolazione sul gasolio ai  veicoli pesanti e i bus euro zero, ovvero quelli maggiormente inquinanti. Un’esclusione che non ha solo un’importante valore ambientale, ma che è destinato anche a togliere dal mercato gli operatori meno professionali.

11 risposte a “Accise sul gasolio: un miliardo di euro in quattro anni ma solo per chi inquina meno

  1. Credo che la scelta del ministro Lupi (la proposta è Sua in quanto per il ministero dell’Economia si doveva ridurre la compensazione del 15%), sia nella giusta direzione ma non perché va a favore delle nostre imprese ma incide invece sul prezzo del trasporto che pagano i committenti. La committenza, sempre pronta a denunciare aiuti impropri all’autotrasporto furbescamente tace. Parlano invece i gazzettieri che non comprendono che la misura non va a favore del trasporto su strada ma dell’economia e del sistema produttivo. Chi pagherà di meno il corrispettivo del servizio di trasporto sono infatti i committenti e le risorse non resteranno in tasca a noi operatori del trasporto bensì saranno un minor costo per l’economia. Quindi la smettano questi imbratta carte di dire fesserie. Il mantenimento del sistema di compensazione è a vantaggio di tutta la filiera e non possono essere considerati interventi per l’autotrasporto.

  2. Giovanni mi sembri, scusa se te lo dico, un ingenuo. Ma veramente pensi che qualcuno della committenza possa riconoscere che le viene riconosciuto un beneficio? Continueranno invece a lamentarsi dei costi della sicurezza ed a chiedere sconti, minacciando in caso contrario di utilizzare i vettori esteri che, grazie ai costi più bassi (lavoro, tasse etc) sono sempre più competitivi di noi italiani.

  3. Personalmente avrei escluso anche E1 e E2 in cambio della detraibilità dello sconto accise esclusivamente dai contributi dei dipendenti (salvo i monoveicolari). Avremmo in questo modo penalizzato, almeno parzialmente, chi assume personale da cooperative estere che non avrebbe potuto più recuperare questi importi (e favorito chi assume in Italia) ed incentivato a sostituire i mezzi più vecchi ed inquinanti.

  4. Roberto da quello che ho capito sono esclusi anche gli E1. sono d’accordo con te di inserire anche gli E2 ma credo che il prossimo anno verranno esclusi. Quello che invece proporrei è di non far recuperare le accise ai veicoli che sono muniti di tachigrafo analogico che a mio avvio creano concorrenza sleale come quelli esteri che menzionava Ludovico e soprattutto far capire ai nostri ministri di variare il codice delle ore perchè ci obbliga a riposare quando dice la legge e non quando abbiamo veramente bisogno di farlo.

  5. Chi pagherà meno il corrispettivo del servizio di trasporto? Beh, forse chi ci ha riconosciuto gli aumenti quando il gasolio era alle stelle, credo ben pochi committenti. Che ne è della moral suasion proposta da Squinzi volta ad incentivare l’utilizzo dei vettori italiani? trovo interessante la proposta di Roberto ma temo che chi utilizza personale delle coop estere (e sappiamo bene chi sono) si opporrebbe con ogni mezzo. Cosa ne pensano i vertici delle associazioni?

  6. Concodo pienamente con Roberto, anche se credo che nei prossimi anni la strada che percorrerà il governo sarà proprio quella di togliere progressivamente i veicoli meno inquinanti dal mercato. Mi piacerebbe vedere allo stesso tempo però, una quota di incentivi per il rinnovo del parco veicolari a motore differenziato dai veicoli per la sola logistica.

  7. Caro Roberto, quello che proponi ci porterebbe a un procedura di infrazione comunitaria. Il recupero dell’accisa non può essere limitato a categorie non indicate dalla direttiva della Ue. L’idea non è male ma inapplicabile come proposta.

  8. Evviva lo sconto sulle accise, non è mai stata una misura a favore dell’autotrasporto ma a favore di tutta l’economia Italiana. Il vantaggio per l’autotrasporto italiano consiste nel fatto di poter competere un pochino meglio con quello del resto dell’Europa. Lo sconto accise è da inquadrare nei provvedimenti complessivi per l’economia e non come aiuto a noi. La cosa è dimostrata dal fatto che i costi minimi hanno sempre tenuto conto del prezzo carburante scontato.

  9. Scusa Attilio, forse non sono bene informato io ma non mi sembra che gli stranieri chiedano il rimborso o no? Tra l’altro non ha senso che facciano il rifornimento in Italia dove costa di più (se non per piccoli quantitativi in caso di emergenza) anche detraendo l’accise. Comunque in quel caso, se fosse necessario per le norme comunitarie, si potrebbe rimborsarlo agli stranieri (con i tempi nei quali lo Stato rimborsa i nostri crediti). Rimarrebbe comunque il vantaggio che chi ha mezzi italiani che lavorano in Italia e autisti assunti all’estero verrebbe penalizzato. Se non cominciamo a tutelare il lavoro italiano per paura dell’Europa chi pagherà tra dieci anni le pensioni di chi adesso lavora? Gli italiani sono creativi e una soluzione per attuare la cosa se si vuole si trova. O ci hanno rubato anche la creatività?

  10. Certo che non lo chiedono. Ma non puoi escludere categorie come il conto proprio. La misura deve riguardare tutti. così come il limite.

  11. Ma il conto proprio non viene escluso (sicuramente hanno dei dipendenti che guidano i mezzi). Ripeto per me se ci fosse la volontà una soluzione si potrebbe trovare.

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