Lo streetsharing elimina marciapiedi e piste ciclabili, ora si condivide la strada

“Sul fronte della mobilità le nuove politiche europee sono per la condivisione degli spazi con delle aree miste, zone 20 e zone 30”. Emanuela Donetti è una delle maggiori esperte europee delle città del futuro. È docente di Innovazione alla Haute Ecole de Paysage Architecture et Ingégnerie di Ginevra e sul suo profilo Linkedin identifica la sua professione in Smart City projects developer and professional dreamer. In pratica vende sogni di Mobilità alle pubbliche amministrazioni?

“Le vecchie piste ciclabili non esistono più”, prosegue la docente, “così come i marciapiedi, si va verso una condivisione degli spazi. In una pista esclusiva per le biciclette, i ciclisti finiscono per litigare con i pedoni. Il concetto da applicare ai centri è quello del cortile di una casa. Tutti si devono muovere con cautela, ma le auto possono convivere con le biciclette, i pedoni e anche i bambini che giocano a palla. Questo è lo streetsharing”. E come muoversi nei centri storici chiusi al traffico. “Basterebbe fare come ad Aix en Provence con i minibus elettrici. Fanno la spola dai parcheggi e vengono guidati dagli studenti universitari. Chi sale paga 50 centesimi e viene trasportato per tutto il centro. Funzionano benissimo anche per gli anziani che faticano a trasportare i sacchetti della spesa. Senza dimenticare il loro impatto sui turisti. Anche ad Avignone ci sono. Il servizio viene ampiamente ripagato”.

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