“Quando saranno pagati gli autotrasportatori che hanno lavorato e che, nonostante non siano stati pagati da mesi, continuano a lavorare per l’Ilva?”. La domanda, rivolta nell’agosto scorso al commissario straordinario del gruppo Ilva Spa, Piero Gnudi, e al ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Maurizio Lupi, da Gianluigi Satini, presidente vicario della Fai, è rimasta senza risposta. E così ora, a distanza di quasi quattro mesi, Gianluigi Satini ha ripreso carta e penna. Per annunciare, questa volta, nella sua veste di presidente regionale della Fai Veneto (e insieme al segretario regionale di Cna Fita Sergio Barsacchi e al segretario provinciale di Confartigianato trasporti Venezia, Luciano Tieghi) che gli autotrasportatori che lavorano per l’Ilva di Porto Marghera hanno deciso di astenersi per un’intera giornata dal lavoro.
Nessuna operazione di carico o scarico è stata effettuata”, hanno spiegato i rappresentanti delle tre associazioni di categoria in una nuova lettera inviata al prefetto di Venezia, Domenico Cuttaia, ai questori di Venezia e Padova Angelo Sanna e Ignazio Coccia, oltre che, ancora una volta, al commissario straordinario dell’ Ilva Piero Gnudi “per rendere pubblico il disagio già denunciato in passato”. Una manifestazione di protesta destinata a proseguire visto che nella lettera viene sottolineato come “nella riunione tenutasi nel primo pomeriggio gli autotrasportatori abbiano unanimemente deciso di proseguire nell’astensione lavorativa, così come avverrà presso lo stabilimento Ilva di Legnaro, in provincia di Padova”. La lettera si conclude con un auspicio affinché “vengano intraprese tutte le iniziative volte a iniziare un confronto utile a risolvere la situazione”. Sulla vicenda è intervenuto anche il presidente nazionale di Fai Conftrasporto, Paolo Uggé, definendo la situazione “inammissibile. Non fornire alcuna risposta a lavoratori che da mesi lavorano regolarmente anticipando ogni spesa, dagli stipendi dei conducenti al carburante, dai pedaggi autostradali alle spese di manutenzione dei Tir , a bollo e assicurazione, è un comportamento inaccettabile, uno di quei comportamenti che non possono lasciare altra strada se non quella della sospensione dei servizi di trasporto”, ha tuonato Paolo Uggé, chiedendo che il Governo dia immediatamente una dimostrazione di volontà di aiutare a risolvere la situazione.
La concorrenza cinese ha messo in crisi molte aziende occidentali anche in campo siderurgico, ma ora le acciaierie falliscono anche la (http://www.ilsole24ore.com/art/finanza-e-mercati/2014-07-23/minerale-ferro-produzione-record-bhp-ma-cina-acciaierie-ora-falliscono-211114.shtml?uuid=AB3kZedB ). Il che è una ben magra consolazione.
Alla faccia della norma che prevede il pagamento a trenta giorni. Se proviamo a non pagare le fatture del carburante il giorno dopo ci bloccano le card: con quale carburante dovremmo alimentare i camion? E non vale solo per l’Ilva ma per tutti quei committenti che scelgono di farsi finanziare dai loro fornitori anziché dalle banche!
Niente versamento di Iva e niente contributi: è questa la strada da seguire. Bravo Uggè!!!!!!!
“Le banche hanno dato il via libera alla seconda tranche del prestito ponte all’Ilva. Lo riferiscono fonti vicino alla gestione commissariale. Il prestito vale 125 milioni ed era stato richiesto dal commissario Piero Gnudi venerdì scorso. Le banche coinvolte sono Intesa, Banco Popolare e Unicredit”. Notizia del 21/11. C’è qualche speranza per gli autotrasportatori.
Non sono solo i trasportatori a non essere pagati da Ilva, imprese edili all’asciutto da gennaio. VERGOGNA STATO E GIUDICI: PROVATE VOI A NON ESSERE PAGATI E NON AVERE LA MINIMA IDEA DI QUANDO QUESTO AVVERRA’. Di sicuro quando c’erano i Riva questo non succedeva.